La Filt Cgil Emilia Romagna chiede di aprire un confronto con la Regione sulla situazione degli aeroporti anche a seguito al dibattito aperto sulla stampa e agli “attacchi” all’Aeroporto di Bologna.
"Registriamo con stupore e rammarico – scrive il sindacato – quanto il fattore lavoro, e quindi le persone impiegate negli scali, sia completamente ignorato dalle forze politiche e istituzioni che parlano di aeroporti regionali”.
Viene quindi ricordato che l’aeroporto di Bologna conta, ad esempio, solo di addetti al trasporto aereo più di 1400 dipendenti che arrivano a 3500 con tutte le attività di filiera: “Sono vari i fattori che racchiudono in sé la parola investimento. Fra i tanti, quello nevralgico per la Filt Cgil, è la valorizzazione di lavoratrici e lavoratori che, pur in situazioni drammatiche come negli anni del covid o in situazioni di crescita repentina come gli anni post pandemia, sono riusciti a vedere garantito il posto di lavoro”.
Per il sindacato “qualsiasi piano industriale e/o riassetto degli scali aeroportuali regionali non può vedere la messa in discussione della salvaguardia dei posti di lavoro e delle loro condizioni.
Sono questi i questi motivi per i quali la Filt Cgil Emilia Romagna esprime la necessità di aprire un confronto con la Regione Emilia Romagna “per il giusto coinvolgimento delle parti sociali su un tema così importante”.