“La Cgil da sempre si batte per due popoli, due Stati. Per un sindacato è essenziale dire no alle guerre”. È con questo spirito che il segretario generale Maurizio Landini, in un’intervista pubblicata oggi (venerdì 5 settembre) su Repubblica, annuncia la partecipazione della Confederazione alle manifestazioni di domani (sabato 6 settembre) nelle piazze di tutta Italia, e poi a ottobre alla Marcia Perugia-Assisi.

“In questi mesi – prosegue il leader sindacale – abbiamo inviato aiuti umanitari a Gaza con ong italiane. E ora, davanti alle scelte criminali e fasciste del Governo Netanyahu, sosteniamo chi porta cibo e medicinali a chi muore di fame. E chi in Israele protesta contro la politica folle del premier”.

Per Landini le navi della Global Sumud Flotilla vanno protette. “Lo diciamo a Meloni: sono cittadini non violenti. Se saranno bloccati o colpiti, ci mobiliteremo. È grave che il governo non riconosca la Palestina, non fermi il commercio di armi e non lavori per il cessate il fuoco. Anche i sindacati europei hanno chiesto di sospendere gli accordi con Israele, quelli mondiali di bloccare l’invio di armi”.

La riforma fiscale

“L’Italia reale fatica ad arrivare a fine mese, c’è troppa precarietà. Per questo chiediamo la restituzione del fiscal drag”. Landini sottolinea che “tra il 2022 e il 2024 lavoratori e pensionati hanno versato 24 miliardi di Irpef in più perché scaglioni e detrazioni non sono stati rivalutati all’inflazione. Per un reddito di 30 mila euro significa circa mille euro persi. Quelle somme vanno restituite subito, anche con un conguaglio fiscale”.

Per il segretario generale Cgil il sistema fiscale va riformato con un meccanismo automatico di indicizzazione: “Non bastano ritocchi dell’Irpef, serve una riforma strutturale del fisco a favore del lavoro. I soldi si trovano dove ci sono: lotta all’evasione e tassazione progressiva di patrimoni, rendite e profitti”.

La situazione dell’Italia

“La sanità pubblica è al collasso, liste d’attesa lunghe, medici e infermieri stanchi, pochi e pagati male”. Per il leader Cgil la condizione del Paese è drammatica: “Aumenta la cassa integrazione, crescono i settori in crisi: dall’auto alla chimica, dagli elettrodomestici all’acciaio. Basta incentivi a pioggia. Troppi morti sul lavoro: siamo già a quattro al giorno. E basta con i bonus: le imprese che devono assumere lo fanno anche senza”.

Contratti e precarietà

Al presidente di Confindustria Orsini chiede di “rinnovare i contratti nazionali, a partire da metalmeccanici e telecomunicazioni, smantellare i subappalti, cancellare i contratti pirata ed estendere le elezioni dei delegati alla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, fino a una legge sulla rappresentanza”.

Sempre sul tema contratti, Landini rimarca anche la situazione di quelli pubblici, come scuola ed enti locali: “L’aumento del 6 per cento contro il 17 per cento di perdita di potere d’acquisto è troppo poco. In manovra vanno aumentate le risorse. E anche i contratti pubblici devono essere approvati a maggioranza dai lavoratori, come nel privato”.

È dunque su tutti questi temi (dal fisco alla precarietà, ai contratti) che la Cgil scenderà in piazza in ottobre, proprio per “allargare il consenso e la partecipazione delle associazioni che ci hanno sostenuto nel referendum. Non solo per dire no al governo. Ma per aprire una discussione in tutto il Paese su un progetto di cambiamento”.

Straordinari e pensioni

“L’idea di detassare gli straordinari è una stupidaggine”, commenta il leader sindacale: “Lo stipendio deve crescere coi contratti nazionali, non lavorando di più. Inoltre è antisolidale: se c’è lavoro, lo si distribuisca. Le risorse vadano alla detassazione degli aumenti dei contratti nazionali che coprono tutti, non alla contrattazione aziendale che riguarda una minoranza”.

Medesima bocciatura per l’idea di andare in pensione a 64 anni col Tfr: “Una presa in giro, il Tfr è già dei lavoratori. Il punto è riformare le pensioni. Oggi l’occupazione cresce quasi solo tra gli over 50 perché non riescono più ad uscire. Serve invece una pensione di garanzia per i giovani: lo diciamo da anni”.

Le prossime elezioni

“Resterò segretario anche durante le elezioni”, taglia netto Landini: “Il congresso Cgil si chiuderà nel 2027. Basta con il pettegolezzo sul ‘Landini che si candida’. La partita è un’altra: evitare che l’Italia scivoli verso un’economia di guerra e disuguaglianze. Pace, giustizia sociale, lavoro dignitoso: qui si misura la serietà della manovra”.