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Calo della produzione e Pil in flessione. L’economia italiana, con evidenti riflessi sull’occupazione, è in permanente sofferenza. Un lento declino che, complici anche i dazi imposti dagli Stati Uniti, preoccupa non poco sindacati e imprese. Tutti, in pratica, tranne il governo, che invece seguita la sua incessante opera di propaganda. “Siamo molto preoccupati per il persistente calo della produzione, che continua ormai da 26 mesi consecutivi”, afferma il segretario confederale Cgil Pino Gesmundo commentando i dati Istat diffusi a inizio agosto: “I numeri confermano un declino incessante, evidenziando come il settore industriale sia in piena crisi strutturale”.
Alle istituzioni Gesmundo chiede “un intervento urgente e concreto: è indispensabile mettere in campo politiche di sostegno all’industria, investimenti in innovazione e formazione, strategie di tutela del mercato interno e delle filiere produttive nazionali. Solo con azioni decise e strutturali sarà possibile invertire questa tendenza negativa, garantire un futuro più stabile, sostenibile e competitivo”.
A fine luglio dall’Istat è venuta un’altra brutta notizia. “La flessione dell’economia italiana registrata nel secondo trimestre è un cattivo segnale che sarebbe bene non trascurare”, spiega il segretario confederale Cgil Christian Ferrari: “Alle condizioni date, perfino la crescita anemica del Pil prevista dal governo per il 2025 (+0,6 per cento) potrebbe rivelarsi ottimistica”.
Per Ferrari “è assolutamente urgente invertire la rotta: vanno aumentati i salari e le pensioni, rilanciati gli investimenti nell’istruzione e nella sanità pubblica, messa in campo una politica industriale degna di questo nome. Senza far crescere la domanda interna, non abbiamo alcuna possibilità di risalire la china lungo la quale stiamo inesorabilmente scivolando”.
Alimentare
Emanato il 14 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria (per aree di crisi industriale complessa) in favore dei 38 dipendenti della Cipro Gest di Termini Imerese (Palermo), azienda (ex Parmalat con marchio Santal) specializzata nella produzione di succhi e oli essenziali realizzati con agrumi siciliani. L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps), iniziato il 26 giugno scorso, si concluderà il 25 giugno 2026.
Firmati a metà luglio i due verbali di accordo per la cassa integrazione straordinaria per cessazione per i dipendenti delle Cantine Brusa di Dozza (Bologna), in liquidazione giudiziale, specializzata nella lavorazione e trasformazione di mosti d’uva in succhi concentrati. Il primo, sottoscritto con l’amministratore delegato subentrato alla proprietà, è andato in vigore dal 4 febbraio al 18 giugno scorso e ha interessato 35 dipendenti; il secondo, sottoscritto con il curatore fallimentare, va dal 19 giugno al 31 dicembre e interessa 26 dipendenti.
Emanato il 17 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria (per aree di crisi industriale complessa) in favore dei 135 dipendenti della Gestione Agroalimentare Molisana di Bojano (Campobasso), azienda (ex Arena) specializzata nella macellazione e lavorazione avicola. L’ammortizzatore sociale (con pagamento diretto Inps), iniziato il 28 giugno scorso, si concluderà il 27 giugno 2026.
Automotive
Dopo le uscite volontarie dello scorso anno, ancora difficoltà per la Cnh Industrial Italia di Jesi (Ancona), gruppo industriale italo-statunitense (della galassia ex Fiat), che nello stabilimento produce trattori e macchine agricole. Per gli 800 dipendenti il 1° agosto sono stati avviati i contratti di solidarietà, che si concluderanno il 10 marzo 2026. A motivare la decisione, secondo l’azienda, l’andamento insoddisfacente del mercato delle macchine agricole a livello europeo.
Emanato il 15 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 230 lavoratori della Pierburg Pump Technology di Livorno, azienda specializzata nella produzione di pompe olio e ricambi per l’automotive, di proprietà del colosso tedesco Rheinmetall. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 30 giugno 2026. A fine maggio la società aveva annunciato la dismissione del settore automotive per concentrare le proprie attività in quello della difesa. Decisione che coinvolge anche i siti di Lanciano (Chieti) e Torino.
Rinnovato per ulteriori 12 mesi il contratto di solidarietà per 3.888 dipendenti (su 4.860 lavoratori complessivi) dello stabilimento Stellantis Europe di Melfi (Potenza). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 27 giugno, si concluderà il 26 giugno 2026. Fiom Cgil Basilicata ha firmato l’accordo (raggiunto a metà giugno) rivendicando “la necessità di certezze su volumi produttivi e mantenimento dei livelli occupazionali. L’azienda ci ha anche comunicato il ricorso all’ammortizzatore sociale in deroga per il prossimo anno. Allo stesso tempo non si fermano le fuoriuscite incentivate, che chiediamo vengano compensate da nuove assunzioni”.
Emanato il 10 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di proroga dei contratti di solidarietà per i 75 lavoratori dello stabilimento Italtractor di Ceprano (Frosinone), azienda specializzata nella produzione di componenti e soluzioni per i sottocarri di macchine agricole e industriali, che sta attraversando un periodo di difficoltà. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 16 giugno, si concluderà il 15 giugno 2026. L’azienda aveva già utilizzato il medesimo strumento per l’intero 2024.
Prorogato per un anno, quindi fino al 1° agosto 2026, il contratto di solidarietà per i 444 dipendenti dello stabilimento Marelli di Sulmona (L’Aquila). L’intesa tra Regione Abruzzo, azienda e sindacati è stata raggiunta il 22 luglio: prevede la riduzione lavorativa del 45 per cento e il mantenimento del bagaglio contributivo. Intanto resta la preoccupazione per i 147 esuberi previsti entro dicembre e, più in generale, per le sorti dell’azienda, alle prese con un forte indebitamento e una nuova proprietà, composta da Deutsche Bank e Svp.
Emanato il 10 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 94 lavoratori della Pmc Automotive di Melfi (Potenza), azienda dell’indotto Stellantis attiva nella produzione di lastrature. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 30 giugno, si concluderà il 31 ottobre. Nell’azienda è già attivo un accordo per la gestione degli esuberi, siglato da Fim Cisl, Uilm Uil e Fismic, ma non dalla Fiom Cgil, che prevede l’uscita incentivata di 50 lavoratori.
Contratti di solidarietà per i dipendenti della Proma, azienda casertana attiva nella progettazione, sviluppo e produzione di componentistica per l’automotive. Nell’impianto di Umbertide (Perugia) l’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 31 dicembre; nello stabilimento di Melfi (Potenza) la misura, iniziata il 1° luglio, si concluderà il 30 aprile 2026. A fine luglio il gruppo ha siglato un contratto di finanziamento per complessivi 270 milioni di euro, della durata di sette anni, volto a supportare l’implementazione del nuovo piano strategico.
Prima l’annuncio dei 50 esuberi, poi la vendita a sorpresa. Ma i licenziamenti per ora restano. I 120 dipendenti dei due stabilimenti Likum di Ponte di Piave e Oderzo (in provincia di Treviso), azienda progettista e produttrice di stampi per materie plastiche, sono in cassa integrazione fino a settembre-ottobre. La nuova proprietà, la newco rumena Fast Effectiv Solution 360, comunicherà il 4 settembre le proprie intenzioni in un vertice presso Veneto Lavoro. Fiom: “Restano pressanti le incertezze sui redditi dei dipendenti, oltre che sul futuro stesso di quei posti di lavoro”.
Industria
Contratto di solidarietà per i 300 dipendenti della Machining Center Manufacturing (Mcm) di Vigolzone e Roveleto di Cadeo (Piacenza), azienda produttrice di macchine utensili e di meccanica di precisione, dal 2014 di proprietà della cinese Rifa. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 21 luglio scorso, si concluderà a fine gennaio 2026. Il destino degli stabilimenti è ancora incerto: le intenzioni aziendali sarebbero quelle di avviare la procedura di “composizione negoziata della crisi”, permettendo così di mantenere la continuità produttiva degli impianti.
Emanato il 10 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i lavoratori della Haier (meglio noto come “ex Candy”) di Brugherio (Monza), che il 30 giugno scorso ha terminato la produzione. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 31 dicembre. Il sito, di proprietà cinese, sarà oggetto di una riconversione, finanziata con circa 8,3 milioni di euro, che durerà fino al luglio 2026. L’accordo tra azienda e sindacati prevede il proseguimento della riduzione del personale da 160 a 110 addetti mediante esodi incentivati e volontari, nonché sostegni economici ai lavoratori attraverso strumenti di welfare.
Chiude la Breton-Lapitec di Vedelago (Treviso), storica impresa produttrice di aggregati e pietra artificiale. La trattativa, conclusasi il 28 luglio, ha consentito di scongiurare l’ipotesi dei licenziamenti unilaterali dei 70 lavoratori annunciati in marzo. L’accordo prevede il ricollocamento di 15 addetti nello stabilimento di Castello di Godego (Treviso) e 39 fuoriuscite volontarie incentivate, supportate dalle politiche attive regionali per agevolarne il reimpiego. Per i 16 lavoratori rimanenti è stato attivato un ammortizzatore sociale fino alla fine dell’anno.
Proroga dei contratti di solidarietà per i 1.600 lavoratori della Biesse di Pesaro, azienda produttrice di linee, componenti e macchine per la lavorazione di legno e industria in genere. Il nuovo ammortizzatore sociale (che segue quello attivo dall’ottobre 2024 al giugno scorso), iniziato il 1° luglio, si concluderà il 26 ottobre. Visto il perdurare della crisi del settore, nonché il calo degli ordinativi e dei ricavi, l’intenzione dell’azienda è di chiedere, dopo l’estate, la cassa integrazione in deroga della durata di un anno.
Chiuderà entro dicembre lo stabilimento della cooperativa Futura di Oderzo (Treviso), attiva nella fabbricazione di materie plastiche per i settori automotive ed elettrodomestici. La cassa integrazione straordinaria coinvolge tutti i 55 addetti (in larga parte donne): iniziato il 1° luglio, si concluderà il 31 dicembre (con pagamento diretto Inps). Fondata nel 1984, la società si è distinta per lo sviluppo di modelli di welfare aziendale all’avanguardia. Le difficoltà sono iniziate nel periodo post-Covid, portando la società a una crisi irreversibile.
Ben 22 mesi di cassa integrazione straordinaria. E poi 3,5 milioni di investimenti fino al 2027, esodi incentivati e ricollocamenti di lavoratori in azienda o in altre società del gruppo. Si è chiusa il 21 luglio la lunga vertenza della Targetti Sankey di Firenze, azienda di illuminotecnica di alta gamma di proprietà della 3F Filippi di Bologna, che nel novembre 2024 aveva annunciato la chiusura della produzione e la vendita dello stabilimento fiorentino, con la conseguente riduzione del personale da 90 a 40 lavoratori. Fiom: “L’accordo prevede un piano di prospettiva per il mantenimento del sito e di rilancio del marchio”.
Contratti di solidarietà per gli oltre cento lavoratori della Clay Paky di Seriate (Bergamo), azienda attiva nel settore dei sistemi di illuminazione professionale, dal maggio scorso di proprietà del gruppo cinese EK. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 7 luglio, si concluderà il 6 luglio 2026. La misura è stata adottata per evitare il licenziamento collettivo di 50 addetti nelle aree Operations, Qualità e Ricerca e sviluppo, che l’azienda intendeva intraprendere in seguito al calo delle commesse e alla riduzione del fatturato del 25 per cento rispetto al 2024.
Emanato il 15 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di proroga dei contratti di solidarietà per i dipendenti dello stabilimento di Piedimonte San Germano (Frosinone) della Denso Thermal Systems, azienda torinese (che in Italia annovera 3.400 addetti distribuiti in sette sedi) produttrice sia di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione per l’automotive sia di condizionatori domestici fissi. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 31 marzo 2026. Il contratto di solidarietà precedente, iniziato il 2 gennaio scorso, si era concluso il 30 giugno.
Emanato il 15 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione di proroga dei contratti di solidarietà per i 312 lavoratori (su complessivi 341) dell’ex Flextronics Manufacturing di Trieste, azienda specializzata in ricerca e produzione di prodotti elettronici, rilevata dal fondo tedesco FairCap per conto della controllata Adriatronics. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 14 luglio, si concluderà il 12 ottobre. Il precedente, iniziato il 14 aprile, si era concluso il 12 luglio.
Sei mesi di cassa integrazione straordinaria per i 67 dipendenti del colosso indiano della siderurgia ArcelorMittal, che nel marzo scorso aveva comunicato la chiusura dello stabilimento di San Mango Luogosano (Avellino). A motivare la decisione la crisi del mercato dell’acciaio, una difficoltà che già nel 2022 aveva fatto adottare cassa integrazione e contratti di solidarietà. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° agosto, si concluderà il 31 dicembre. Previste anche misure per favorire gli esodi incentivati. La società ha incaricato un advisor per vendere lo stabilimento.
Contratti di solidarietà per i lavoratori della multinazionale tedesca Dradura, leader nella produzione e nella lavorazione del filo meccanico, che il 14 maggio aveva annunciato 45 licenziamenti (su 146 addetti) nello stabilimento di San Donà di Piave (Venezia). L’intesa, raggiunta l’11 giugno, riduce gli esuberi a 35, prevedendo anche esodi incentivati (con riconoscimenti economici differenziati e calibrati nel tempo), trasferimenti verso altri siti del gruppo o di transizione occupazionale verso altre aziende, nonché misure specifiche per i lavoratori prossimi al pensionamento.
Emanato il 10 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i dipendenti della Tracmec di Mordano (Bologna), azienda della multinazionale Bauer attiva nella fabbricazione di macchinari per l’industria. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 31 dicembre. Il 16 aprile la società aveva annunciato la chiusura della produzione e il licenziamento di 45 addetti, decisione poi rientrata in seguito a un accordo siglato il 29 maggio. Sindacati: “Ora possiamo affrontare la situazione con la necessaria serenità”.
Telecomunicazioni, commercio, trasporti
Quattro mesi di cassa straordinaria per cessazione d’attività per i circa 40 dipendenti della Coin di Bologna, chiuso a fine luglio. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° agosto, si concluderà il 31 dicembre. La misura è all’interno di un “piano sociale”, siglato tra azienda e Filcams Cgil, che prevede la cigs per un periodo necessario alla catena di grandi magazzini di reperire una nuova sede aziendale (quindi estensibile anche al 2026), la mobilità non oppositiva per i lavoratori che manifesteranno la disponibilità ad accedere a questo strumento, trasferimenti in altri punti vendita con il criterio della volontarietà e un impegno alla riassunzione.
Raggiunta il 9 luglio l’intesa tra Tim e Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil sugli ammortizzatori sociali. Dal 16 luglio scorso al 31 dicembre 2026 è in vigore un nuovo contratto di solidarietà, con una riduzione dell’orario di lavoro del 15,6 per cento, che prevede 21 giornate di solidarietà nel 2025 e 40 giornate nel 2026. Per limitare l’impatto economico sono stabiliti l’integrazione salariale fino all’80 per cento grazie al Fondo bilaterale di settore, buoni pasto da sette euro anche nei giorni di solidarietà, 100 euro una tantum in buoni benzina per i part-time al 50 per cento.
Emanato il 18 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di proroga dei contratti di solidarietà per i dipendenti della Minosse di Civitavecchia (Roma), impresa di trasporto marittimo addetta al carico e scarico del carbone della Centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. L’ammortizzatore sociale (che segue un’analoga misura andata in vigore dal 1° gennaio al 31 luglio), iniziata il 1° agosto, si concluderà il 31 dicembre. Ma la situazione rimane critica: la società è monocommittente Enel e il contratto di servizio è limitato al residuo periodo di “funzionamento” della centrale.
Tessile, chimica, calzature, ceramica
Contratti di solidarietà per i dipendenti del gruppo Florence Luxury Leather di Scandicci (Firenze), società operante nel settore della moda, al servizio dei più importanti brand del lusso con produzioni del prét-a-porter, pelletterie e calzature. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 30 giugno, si concluderà il 29 giugno 2026. Il gruppo ha già in essere contratti di solidarietà fino al 16 marzo 2026 negli stabilimenti di Arezzo, Torino, Firenze, Perugia, Nardò (Lecce), San Miniato (Pisa), Quarrata (Prato), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Urbania (Pesaro), Calenzano, Castel Fiorentino e Montelupo Fiorentino (Firenze).
Emanato l’8 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di proroga dei contratti di solidarietà per i 203 lavoratori dello stabilimento chimico di Casone di Scarlino (Grosseto) della Venator Italy, attivo nella produzione di biossido di titanio. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 31 gennaio 2026. La società ha anche incaricato un advisor per procedere nella vendita a un nuovo acquirente o trovare comunque un altro partner per l’impianto. Il 26 giugno è stato anche firmato l’accordo con la Regione Toscana per la formazione e riqualificazione del personale in vista della reindustrializzazione del sito.
Fino al 30 settembre tutti gli addetti resteranno in cassa integrazione straordinaria. Se non ci saranno novità, per i 150 dipendenti (in larghissima parte personale femminile, con una età media di 52 anni) dell’ex industria tessile Tirso di Muggia (Trieste), chiusa dal 4 agosto 2024, il 1° ottobre prossimo scatterà il licenziamento collettivo (la cui procedura è stata avviata il 14 luglio). Giovedì 28 agosto l’azienda farà sapere se ci sarà un nuovo acquirente o se l’attività chiuderà definitivamente. Venerdì 8 agosto Cgil e Filctem hanno organizzato una manifestazione che ha percorso le strade di Muggia: “Pronti a impugnare i licenziamenti”.
Sei mesi di cassa integrazione per cessazione d’attività per i 24 dipendenti della Calzoleria Artigiana di Vigevano (Pavia), azienda produttrice di calzature (in particolare sandali da destinare al mercato arabo). L’ammortizzatore sociale (che segue un analogo periodo di cassa integrazione), iniziato il 10 giugno, si concluderà il 31 dicembre. In giugno la società aveva annunciato l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo a causa di problemi di natura economica che avrebbero portato la società a un indebitamento consistente.
Emanato il 18 luglio dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività per i lavoratori della Ceramica Opera Group di Camposanto (Modena), in liquidazione giudiziale. Il provvedimento è iniziato il 14 maggio e si concluderà il 31 dicembre. L’azienda impiega complessivamente 104 persone: 78 nella sede di Camposanto e 26 a Maranello, dove si trova la sede legale e amministrativa.
Ferragosto amaro per i 43 lavoratori della Pegaso di Fucecchio (Firenze). A poche ore dalla giornata festiva è arrivata la notizia che la conceria del distretto di Santa Croce sull’Arno ha formalizzato la richiesta di liquidazione giudiziale. E c’è di più: nonostante la busta paga fosse stata consegnata, il bonifico in banca non è arrivato. Le attività si sono chiuse il 22 luglio scorso e dovevano ricominciare il 31 agosto, ma ora non vi è più alcuna certezza. Filctem: “Occorre attendere che il tribunale nomini la figura che gestirà l’azienda, ma non sappiamo se ci sarà o meno la continuità produttiva, dipenderà dai numeri degli ordinativi”.
Cassa integrazione straordinaria per parziale cessazione d’attività per 31 dipendenti (su 65) della Filivivi di Montecchio Maggiore (Vicenza), società tessile produttrice di filati (partner storico di Marzotto e Lanerossi). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 30 giugno 2026 (con pagamento diretto Inps). A motivare la decisione, secondo l’azienda, è la netta perdita di competitività economica.