

Impertinente come una risata in biblioteca, fastidioso come un’allergia in primavera, appuntito quanto basta per scalfire certi altari dell’ovvio. Il sassolino è l’intoppo volontario nella marcia trionfale della retorica pubblica, il piccolo sabotatore che incrina pose, certezze e narrazioni sedative. Ogni giorno affila la sua mira, sceglie un’ipocrisia, preme il grilletto dell’ironia. Non consola, disturba.