“Togliere i dipendenti della sanità dal perimetro della pubblica amministrazione per avere orari e contratti più flessibili? Una dichiarazione del ministro Schillaci che non solo ci preoccupa tantissimo, ma rappresenta un’implicita ammissione dell’inefficacia del nuovo contratto collettivo sanità che non riesce ad essere attrattivo e a rispondere ai bisogni del servizio sanitario nazionale e dei suoi dipendenti e che, proprio per questo, ci siamo rifiutati di firmare”. Così la Funzione pubblica Cgil commenta la dichiarazione rilasciata in un’intervista a La Stampa dal ministro della Sanità.
In questo podcast il segretario nazionale della Fp Cgil, Michele Vannini, spiega perché i sindacati sono preoccupati. Si va dalle questioni che riguardano la contrattazione collettiva alle fantomatiche assunzioni, dalla richiesta di una pericolosa flessibilità al tentativo ostinato di privatizzare la sanità italiana a danno di lavoratori del settore e cittadini.
Il sindacato chiede quindi al ministro “un confronto strutturato con le organizzazioni dei lavoratori per discutere insieme di un piano straordinario di nuove assunzioni e di come rendere attrattive le professioni sanitarie. Temi a cui il nuovo contratto rinnovato non risponde in alcun modo”.