La settimana scorsa ha segnato un passaggio cruciale per il movimento sindacale europeo: l’avvio della consultazione sul Quality Jobs Act. Esther Lynch, segretaria generale della Ces, lo definisce “più di una proposta politica: la testimonianza del lavoro, della perseveranza e dell’unità del nostro movimento”.

Il percorso si inserisce nella cornice tracciata da Ursula von der Leyen, che lo scorso settembre aveva annunciato l’intenzione di proporre un Quality Jobs Act legato alla competitività e ai mezzi di sussistenza delle persone.

Opportunità e pericoli

Secondo Lynch, molte delle proposte ora presenti sia nella Roadmap sia nella consultazione riflettono le posizioni adottate dalla Ces e le priorità espresse dagli affiliati: “Sono presenti anche idee pericolose che dovranno essere contrastate, ma abbiamo aperto una finestra di opportunità che non vogliamo perdere”.

La Ces non condivide l’approccio della Commissione sulle riforme pensionistiche né le idee più generiche di “semplificazione” contenute nella Roadmap. “Troppo spesso queste vengono usate come pretesto per indebolire o eliminare diritti dei lavoratori. Qualsiasi iniziativa volta a migliorare la qualità del lavoro deve accompagnarsi all’impegno a proteggere e rafforzare i diritti e gli standard esistenti, non a diluirli”, sottolinea la confederazione.

I temi

La Commissione europea ha avviato una consultazione che tocca temi strategici per il futuro del lavoro: gestione algoritmica e intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro; salute e sicurezza, inclusi i rischi psicosociali; regolamentazione del subappalto; transizione giusta e gestione del cambiamento; ispezione del lavoro e applicazione delle norme.

Per la Ces, il passo compiuto dalla Vicepresidente Minzatu rappresenta la possibilità di trasformare ogni lavoro in un lavoro di qualità. Una necessità urgente, considerando che quasi un lavoratore su cinque in Europa opera in occupazioni di bassa qualità, con bassi salari e scarse prospettive. Una criticità che pesa anche sulle imprese: i settori con maggiori difficoltà di reclutamento pagano in media il 9% in meno rispetto a quelli meno colpiti dalla carenza di manodopera.

Lynch sottolinea come la consultazione rappresenti l’occasione per far entrare l’esperienza reale dei lavoratori nel processo politico europeo: “I lavoratori e i loro sindacati sanno cosa rende un lavoro buono o cattivo. Questa consultazione può portare miglioramenti concreti che ogni lavoratore possa sentire”.

Solidarietà a Sophie Binet: “Un attacco contro tutti noi”

Nella stessa settimana, però, è arrivata una notizia preoccupante: Sophie Binet, segretaria generale della Cgt francese, è stata denunciata da un gruppo imprenditoriale per presunta “ingiuria pubblica”. Lynch denuncia un tentativo di intimidire i sindacati, sottraendo tempo ed energie alla difesa dei lavoratori, e invita a una risposta unitaria contro questa forma di *lawfare*.

La solidarietà di Landini: “Non riusciranno a intimidirci”

Alla solidarietà si unisce la voce della Cgil, attraverso una lettera firmata da Maurizio Landini. Il segretario esprime vicinanza a Binet e alla Cgt, definendo l’attacco “un attacco diretto contro il mondo del lavoro e le libertà sindacali, in Francia, in Europa e nel mondo”.

Landini denuncia una strategia che punta a colpire la libertà sindacale e rafforza l’allarme sul ruolo dell’estrema destra: “È sempre stata il braccio politico di una concezione antidemocratica della società, per questo i sindacati sono i suoi principali nemici”. Il messaggio si chiude con un richiamo alla forza collettiva: “Sanno che i sindacati sono l’ultimo baluardo contro la deriva autoritaria. Ne usciremo uniti, solidali, forti delle nostre ragioni”.