La conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi, l’annuncio di un nuovo “decreto ristori”, il calo dei contagi e l’imminente passaggio di tutte (o quasi) le Regioni da rosso ad arancione, lo sblocco dei licenziamenti a partire da giugno : questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (venerdì 9 aprile).

“Basta furbi, vaccini agli anziani. Il presidente del Consiglio: con che coscienza si saltano le liste? Entro il mese tutti gli 80enni e gran parte degli over 75. Draghi: ‘Voglio riaprire presto, ma in sicurezza’. Italia verso l’arancione (anche la Lombardia)” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Vaccini agli anziani, poi si riapre. Draghi: ‘Proteggiamo le categorie più deboli per far ripartire l’economia in sicurezza al più presto’. Nuovo decreto ristori con un aumento dei fondi. Blocco dei licenziamenti, no alla proroga. Colloqui con Moderna per ottenere una fornitura extra di dosi. Faccia a faccia con Salvini a Palazzo Chigi. Il premier: Erdogan un dittatore. Ira di Ankara, che convoca l’ambasciatore”.

L’apertura del Giornale è “Appello anti-furbetti: l’urlo di Draghi. ‘Con che coscienza i giovani rubano i vaccini? Salviamo gli anziani e poi riapriamo tutto’. ‘Erdogan è un dittatore’: scoppia il caso con la Turchia”, tema analogo per la Stampa: “Draghi attacca i furbetti del faccino. Calano i contagi: 26 milioni verso la zona arancione. Il premier: con che coscienza un giovane salta la fila? Affondo su Erdogan: ‘Un dittatore di cui si ha bisogno’. La Turchia convoca il nostro ambasciatore”.

Stesso argomento anche per altri quotidiani. “Vaccini agli anziani per ripartire. Il piano Draghi per le ripartenze: ‘Cominciano le Regioni che immunizzano gli over 70’. Lazio, Veneto ed Emilia sono avanti. Il caso dei saltafila: Vergognoso siano i più giovani”, recita il Messaggero, mentre così apre il Manifesto: “Furbi et orbi. ‘Basta con i furbetti del vaccino a scapito di anziani e fragili’. Draghi attacca le categorie che hanno saltato la fila e incalza le Regioni, frena Salvini sulle riaperture e difende Speranza. Ma dice no a Landini sullo stop ai licenziamenti. Scontro con Ankara sullo sgarbo a von der Leyen”.

Il Fatto Quotidiano apre con “Via Conte per 1 task force, Draghi ne fa 3. ‘Prima gli anziani’, ‘Aprire dove i fragili sono immuni’. Gaffe sugli psicologi. Poi ‘Erdogan dittatore’. Controllo centrale al piano Ue. Gabrielli come Conte anche sulla cybersecurity”, Libero titola “Quanto sbagliano i magistrati: 30mila innocenti in cella. Dal 1992 le ingiuste detenzioni sono costate allo Stato quasi 800 milioni di risarcimenti. Ma dovrebbero essere le toghe a pagare per i loro errori…”. Infine, il Sole 24 Ore: “Vaccini, Draghi: ‘Basta saltare le file’. ‘Riaprire in sicurezza, più sostegni’. ‘Rispetteremo l’obiettivo di 500mila dosi al giorno. Contratti Ue da migliorare’. ‘Erdogan un dittatore con cui però bisogna cooperare’. Ankara convoca ambasciatore”.

Le interviste
“Michel venga in parlamento e chieda scusa”. La capogruppo dei socialisti e democratici europei Iratxe Garcìa Pérez (in un’intervista pubblicata sulla Stampa) è molto dura con il presidente del Consiglio Ue, al quale imputa una mancanza di “educazione, buon senso e sensibilità verso il tema della discriminazione” nella scena di Ankara. “Le immagini parlano chiaro: da una parte l'imbarazzo della presidente della Commissione, dall'altra la passività di quelli che si sono seduti nelle poltrone senza problemi”, spiega la leader politica: “Michel ha dato un brutto segnale, sono convinta che il presidente del Consiglio avrebbe dovuto fare cose diverse. Fra le varie cose ha tardato molto nel reagire: le immagini sono circolate per due giorni e solo quando sono arrivate le critiche ha risposto”.

Per Iratxe Garcìa Pérez, “se ci sono tre leader che si devono incontrare e ci sono due sedie, io non mi siedo. Aspetto che ne mettano un'altra (…) Non sarebbe successo se a incontrarsi fossero stati tre uomini. Le foto di Tusk e Junker seduti con Erdogan nel 2015 lo dimostrano”. Adesso Michel “come minimo deve venire in parlamento e spiegare cosa successo”, e non si esclude che il gruppo dei socialisti e democratici europei possa chiederne le dimissioni. Iratxe Garcìa Pérez così conclude: “Quello che è successo non è altro che il riflesso di una società diseguale, che vive di stereotipi e che fa fatica ad accettare che noi donne stiamo conquistando quote di potere anche nella politica. Ci sono ancora molte barriere da rompere”.

“Ecco come far ripartire qualche settore da aprile”: questo il titolo dell’intervista alla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, apparsa oggi sul Corriere della Sera. “Credo che qualche segnale di apertura lo si possa dare già da aprile in tutta Italia. Parrucchieri ed estetisti penso sia meglio che lavorino in negozio, piuttosto che nelle case private”, spiega l’esponente del governo: “Non dobbiamo abbandonare la linea della prudenza, ma grazie ai vaccini possiamo abbracciare quella della speranza. Gli esempi che arrivano dal Paesi che sono riusciti a vaccinare ci dicono che è possibile programmare di riprenderci il futuro”. E precisa: “Ad aprile abbiamo dato un segnale con la riapertura della scuola e con i concorsi, speriamo di poterne dare altri. E maggio sarà il mese delle attività economiche”.

Riguardo le disdette a vaccinarsi con AstraZeneca, Gelmini dice che “il dato non è uniforme a livello nazionale e comunque stiamo affrontando insieme anche questo con una campagna di corretta comunicazione che prevede trasparenza e fiducia nella scienza. I vaccini sono sicuri, il vero pericolo è non vaccinarsi. Bisogna correre, perché l'immunizzazione della popolazione è la migliore forma di aiuto all'economia e i veri ristori sono le riaperture”. L’ultima questione, appunto, è il nuovo ‘decreto ristori’: “Lo scostamento di bilancio, indispensabile per sostenere lavoratori autonomi, ristoranti, bar, partite Iva, palestre, attività turistiche e tutte quelle realtà che hanno visto i fatturati falcidiati dalla pandemia, è una certezza. II presidente Draghi ha già detto che il nuovo decreto sarà più sostanzioso del precedente”.

Gli editoriali
Il ruolo che hanno assunto i brevetti e l'ossessiva difesa della “proprietà intellettuale” nelle nostre economie. Questo il tema della riflessione dell’economista Vincenzo Visco, pubblicata oggi sul Sole 24 Ore, che definisce come “inquietante” il fatto che “la proposta di sospensione temporanea della validità dei brevetti per consentire una più rapida produzione e distribuzione dei vaccini anti-Covid, sia stata ignorata e respinta”. I brevetti, spiega l’ex ministro, si sono trasformati “da un modo per stimolare l'innovazione, a un mezzo per bloccarla e rallentarla. Da uno strumento utile alla produzione di valore (ricchezza), a un modo per estrarre valore a beneficio di pochi. I brevetti vengono spesso acquisiti non per essere utilizzati ma per impedirne l'utilizzo da parte dei concorrenti, o per posticipare la produzione di beni e servizi che potrebbero rendere obsoleti prodotti già esistenti”.

Vincenzo Visco rileva anche che “gran parte delle innovazioni di maggior successo sono il frutto di robusti investimenti nella ricerca di base con fondi forniti dai governi dei diversi Paesi, dei cui benefici si sono poi appropriati società multinazionali. Al tempo stesso le aliquote fiscali sulle società venivano fortemente ridotte, e così le aliquote più elevate delle imposte sul reddito, mentre le retribuzioni dei lavoratori stagnavano e aumentava la disoccupazione. Tutto ciò ha determinato un aumento impressionante della diseguaglianza, ed enormi arricchimenti ottenuti senza sforzo e impegno”.

E veniamo a Big Pharma: “Essa investe relativamente poco in ricerca, ma utilizza massicciamente i fondi messi a disposizione dai governi (…) Crea presunti nuovi farmaci, introducendo piccole modifiche in prodotti già esistenti, riuscendo così ad estendere la durata dei brevetti, e soprattutto impone prezzi e royalties esorbitanti che penalizzano i bilanci pubblici degli Stati e soprattutto i Paesi più poveri”. II meccanismo, illustra Visco, è semplice: “Il brevetto consiste nella concessione del potere di monopolio su un bene per un periodo determinato, e quindi dà al detentore il potere di fissare il prezzo più conveniente. Se poi, come avviene nel settore sanitario, la domanda è particolarmente rigida, allora il livello dei prezzi, l'estrazione di valore la realizzazione di rendite può andare facilmente alle stelle”.

Per l’economista il sistema attuale va modificato. Anzitutto la concessione dei brevetti “dovrebbe essere limitata a prodotti e attività effettivamente meritevoli di tutela in quanto in grado di far progredire l'economia e la società o assicurare all'individuo coinvolto un giusto compenso”. Poi, è necessario ridurre “il tempo di durata della protezione”, infine “il potere di monopolio concesso dovrebbe essere soggetto a regolazione, e i prezzi di vendita non dovrebbero superare i costi sostenuti, comprensivi dei rischi assunti e di un profitto ragionevole”. Per Visco, in conclusione, la diffusione della scienza e delle conoscenze “è il sistema migliore, più rapido ed efficiente per creare sviluppo e ricchezza da quando esiste il capitalismo. Il sistema attuale, invece, produce monopoli, rendite, diseguaglianza, stagnazione”.

La Cgil
L’apertura di Collettiva è dedicata alla previdenza. Il pacchetto informativo comprende un video-approfondimento sulle “pensioncine dei lavoretti”, ossia quelle tante occupazioni precarie che non godono di contributi previdenziali; una simulazione della Cgil nazionale sulle pensioni di tre figure tipiche di rider; le proposte di Cgil, Nidil e Filt sulle prospettive previdenziali dei giovani; l’analisi dell’economista Guarascio sulle debolezze che mettono a rischio il diritto alla previdenza pubblica; la storia della lavoratrice precaria dei beni culturali Elisa; le opinioni del segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli e dell’economista Michele Raitano sul superamento della legge Fornero.

Da segnalare anche la proclamazione per venerdì 9 aprile dello sciopero nazionale dei 3.500 lavoratori Almaviva; la denuncia di un sindacalista Filcams Cgil di un franchising Carrefour di Torino riguardo le minacce di morte ricevute dall’imprenditore; la chiusura di due punti vendita Eataly a Forlì e Bari; l’ordinanza del presidente della Regione Puglia Emiliano che scarica sulle famiglie la decisione di mandare o meno i propri figli a scuola in presenza; il webinar “Più colori per i diritti dell’infanzia” (cui ha partecipato la vicesegretaria generale Cgil Gianna Fracassi); il primo video storico della Fp Cgil nazionale in occasione del quarantennale della propria fondazione.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.