Mettendo in fila tutti i numeri, si arriva a quasi 2 mila. Sono gli esuberi dichiarati da Stellantis in Italia dall’inizio dell’anno. Le uscite (favorite da incentivi economici), colpiscono tutti gli stabilimenti: Pratola Serra (Avellino) e Pomigliano D’Arco (Napoli), Termoli (Campobasso) e Melfi (Potenza), Torino Mirafiori e Cassino (Frosinone) e Atessa (Chieti). Le grandi difficoltà della casa automobilistica, inoltre, si riverberano anche sulle centinaia di aziende che operano nella componentistica.

“La situazione di Stellantis in Italia è grave - spiega la Fiom Cgil - a causa delle scelte della multinazionale che da anni non investe nel nostro Paese e della mancanza di un piano industriale per l’automotive da parte del governo. Non possono essere le lavoratrici e i lavoratori a pagare il conto: servono risorse da parte dell’azienda e del governo per un piano di garanzia per l’Italia”.

Intanto l’Istat registra in maggio l’ennesimo calo della produzione industriale: dello 0,7% su base mensile e dello 0,9% rispetto allo scorso anno. “Siamo all’ennesimo campanello d’allarme per l’industria italiana”, commenta il segretario confederale Cgil Pino Gesmundo: “Mentre la nostra economia si sgretola, con settori strategici per l’occupazione e la competitività del Paese come quelli dei mezzi di trasporto, farmaceutico, chimico, siderurgico e automotive che registrano cali drastici, il governo si distrae con beghe interne e comunicati mirati a mascherare la reale situazione, colpevolmente assente di fronte a una crisi che minaccia il tessuto produttivo nazionale”.

Automotive

Il 10 giugno Stellantis ha siglato un accordo con le organizzazioni sindacali, intesa non firmata dalla Fiom Cgil, per 265 uscite volontarie nello stabilimento di Cassino (Frosinone). L'obiettivo è “adeguare i processi aziendali in coerenza con lo sviluppo di nuove competenze professionali, richieste per la produzione della nuova gamma prodotti, e del ricambio generazionale in corso”. Fiom: “Ancora una volta Stellantis non ha voluto dare alcun segno di discontinuità, non assumendosi l’impegno a nuove e future assunzioni funzionali anche alla rigenerazione dell’occupazione”.

Uscite incentivate nell’impianto Stellantis Europe di Atessa (Chieti), noto come “ex Sevel”, dove si producono veicoli commerciali. L’accordo, siglato il 10 giugno da Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr, ma non dalla Fiom Cgil, prevede 427 esuberi (di cui 25 in Stellantis Plastics e due negli enti centrali). Nello stabilimento il 12 maggio sono iniziati i contratti di solidarietà, che si concluderanno il 31 dicembre. Fiom: “Non possiamo avallare una politica fatta solo di uscite volontarie in assenza di piano industriale, investimenti e visione per il futuro del sito”.

Il 9 giugno Stellantis ha avviato la procedura di licenziamento collettivo, mediante incentivi all’esodo volontario, per 610 addetti di Torino Mirafiori. L’accordo è stato sottoscritto da Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Associazione quadri, ma non dalla Fiom Cgil. I 610 esuberi sono così suddivisi: 250 addetti alle Carrozzerie, 212 agli Enti centrali, 53 alla Pcma di San Benigno, 31 alla Costruzione stampi, 20 ai Services, 19 alle Presse, 16 al Centro ricerche Fiat di Orbassano e nove all’ex Tea di Grugliasco. Fiom: ‘‘Cambiano gli amministratori delegati, ma non cambiano lo svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino”.

Nuova richiesta di cassa integrazione ordinaria da parte di Stellantis, dal 23 giugno al 6 luglio, per gli operai dello stabilimento di Termoli (Campobasso). L'azienda ha infatti attuato una cig cautelativa di due settimane che coinvolge le aree produttive del motore V6, T4 e Gse. Lo ‘stop’ produttivo ha interessato circa 600 lavoratori.

Rinnovato il contratto di solidarietà per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza). L’ammortizzatore sociale, valido per un ulteriore anno, è iniziato il 27 giugno scorso e si concluderà il 26 giugno 2026. L’azienda ha confermato il cronoprogramma per l’avvio delle nuove produzioni: entro settembre, avvio della produzione della nuova Jeep Compass; entro marzo 2026, inizio della produzione della nuova DS7; entro giugno 2026, partenza della nuova Lancia Gamma. Fiom Basilicata: “Abbiamo firmato l’accordo, rivendicando la necessità di avere certezze sui volumi produttivi e sul mantenimento dei livelli occupazionali”.

Emanato il 6 giugno dal ministero del Lavoro il decreto di concessione dei contratti di solidarietà per i 45 lavoratori della Metatron di Castel Maggiore (Bologna), storica azienda (nota anche come “ex Renzo Landi”) di componentistica per l’automotive. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 3 giugno, si concluderà il 31 dicembre. A motivare la decisione, il rallentamento delle vendite dovuto alla crisi del settore e lo sconvolgimento degli equilibri geopolitici e macroeconomici globali.

Rinnovato per un anno il contratto di solidarietà per i 230 lavoratori della Pierburg di Livorno, azienda specializzata nella produzione di pompe olio e ricambi per l’automotive, di proprietà del colosso tedesco Rheinmetall. L’ammortizzatore sociale scadrà nel giugno 2026. A fine maggio la società aveva annunciato la dismissione del settore automotive per concentrare le proprie attività in quello della difesa. Decisione che coinvolge anche i siti di Lanciano (Chieti) e Torino. La Fiom Cgil chiede clausole vincolanti per il mantenimento dell’impianto e di conoscere i piani industriali delle aziende che intendono acquisire il sito.

Industria

Prorogata la cassa integrazione straordinaria alla Denso Manufacturing di San Salvo (Chieti). La decisione è stata assunta il 5 giugno al termine del tavolo aperto al ministero del Lavoro. L’accordo sposta la data di scadenza del trattamento di ammortizzatori sociali di sei mesi (la precedente era il 30 aprile), quindi al 30 ottobre. I termini di attuazione della cassa integrazione rimangono inalterati, con sospensione fino a un massimo di zero ore e rispetto del criterio di rotazione tra i lavoratori.

Il 30 giugno lo stabilimento Haier (meglio noto come “ex Candy”) di Brugherio (Monza) ha terminato la produzione. Una decisione che risale al 20 gennaio scorso quando la proprietà cinese, che aveva acquistato l’impianto nel settembre 2018, comunicò ai sindacati la fine di un’epoca. Il sito sarà oggetto di una riconversione, finanziata con circa 8,3 milioni di euro, che durerà fino al luglio 2026. L’accordo tra azienda e sindacati prevede il proseguimento della riduzione del personale da 160 a 110 addetti mediante esodi incentivati e volontari, l’adozione dei contratti di solidarietà e sostegni economici ai lavoratori attraverso strumenti di welfare.

Accordo raggiunto il 23 giugno per la concessione della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, dal 4 luglio al 3 luglio 2026, ai 401 addetti (251 operai e 150 impiegati) della Liberty Magona di Piombino (Livorno), industria siderurgica della rilaminazione a freddo e finimento dei laminati piani. L’accordo prevede l’utilizzo della rotazione dei lavoratori, l’anticipo da parte dell’azienda del trattamento salariale, l’avvio di politiche attive del lavoro. Lo stabilimento si trova in un percorso di cessione: la proprietà Liberty Steel, con sede a Londra, lo ha messo in vendita.

Come già annunciato in aprile, chiude definitivamente la Expo Inox di Spinetta Marengo (Alessandria), azienda produttrice di canne fumarie e sistemi di evacuazione dei fumi. Con decreto del 23 giugno, il ministero del Lavoro ha concesso ai 38 dipendenti la cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 26 maggio, si concluderà il 30 novembre. A motivare la decisione, la forte flessione della domanda dovuta alla cessazione dei bonus governativi e al conseguente calo degli interventi di adeguamento energetico.

Cassa integrazione straordinaria per i 170 dipendenti della Phase Motion Control di Genova, azienda attiva nella progettazione e nella produzione di motori elettrici e soluzioni per il controllo dell’energia e del movimento. L’ammortizzatore sociale è iniziato il 1° luglio, la durata è 12 mesi. Fiom: “C’è grande preoccupazione, Phase e i suoi lavoratori rappresentano un presidio industriale, tecnologico e strategico fondamentale per la città”.

Emanato il 16 giugno dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i 29 dipendenti della Technisub di Genova. La società, controllata dal 1982 dalla francese Aqualung e di proprietà del fondo d’investimento statunitense Barings, il 5 marzo 2024 aveva annunciato la chiusura, col trasferimento della produzione a Blackburn (Regno Unito). L’ammortizzatore sociale, iniziato il 3 febbraio, si concluderà il 31 dicembre. Agli addetti vanno anche tre mensilità e un riconoscimento economico di 6 mila euro.

Approvato l’11 giugno dai lavoratori l’accordo con la multinazionale tedesca Dradura, leader nella produzione e nella lavorazione del filo meccanico, che il 14 maggio aveva annunciato 45 licenziamenti (su 146 addetti) nello stabilimento di San Donà di Piave (Venezia). L’intesa riduce gli esuberi a 35, prevedendo l’adozione dei contratti di solidarietà per sei mesi, percorsi volontari di uscita incentivata (con riconoscimenti economici differenziati e calibrati nel tempo), possibilità di trasferimento verso altri siti del gruppo o di transizione occupazionale verso altre aziende del territorio, misure specifiche per i lavoratori prossimi al pensionamento.

Contratti di solidarietà e annuncio di 12 esuberi alla Alphacan di Arco (Trento), azienda del gruppo Total-Arkema specializzata nella produzione di serramenti in pvc. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 30 maggio, si concluderà il 31 dicembre: i 79 dipendenti saranno impiegati su una settimana ridotta a quattro giorni. È dal 2021 che la società utilizza sia la cassa integrazione sia i contratti di solidarietà. Cgil: “Quella della Alphacan è una situazione ben nota a molte aziende del territorio. Fine dei bonus fiscali, crisi in Germania e tensioni commerciali globali mettono in seria difficoltà anche imprese solide e internazionalizzate”.

Nuova proroga della cassa integrazione straordinaria per i 17 dipendenti della Aartee Distribuzione Italia di Rieti, azienda di produzione, distribuzione e lavorazione dell’acciaio (fa parte della partnership tra il gruppo Aartee e Liberty House-Gfg Alliance). L’ammortizzatore sociale precedente, iniziato nel maggio 2024, era scaduto nel maggio scorso. La nuova cigs, iniziata il 5 giugno, si concluderà il 4 giugno 2026. Contratti di solidarietà, invece, per i dipendenti della sede di Arcore (Monza): l’ammortizzatore sociale, iniziato il 9 giugno, si conclude l’8 giugno 2026.

Ratificato il 26 giugno in Regione Toscana l’accordo sulla riorganizzazione della Valmet Tissue Converting, multinazionale finlandese di tecnologie e servizi per l’industria cartaria e dell’energia, che a fine marzo aveva annunciato una riorganizzazione mondiale con 1.150 esuberi, di cui 34 a Lucca. L’intesa prevede la riduzione dei licenziamenti a 13, realizzati con il criterio della volontarietà incentivata. I tempi della procedura sono stati ridotti al 31 marzo 2026. La società ha anche garantito investimenti per l’intero settore del converting.

Cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività per la Manz Italy di Sasso Marconi (Bologna), società produttrice di batterie al litio e condensatori. L’ammortizzatore sociale per i 72 dipendenti, iniziato il 18 aprile, si concluderà il 31 dicembre. L'azienda, a seguito della capogruppo tedesca Manz AG, è coinvolta in una procedura stragiudiziale di negoziazione della crisi finalizzata alla ristrutturazione del debito. Poiché Manz AG è l'unico cliente di Manz Italy, gli ordinativi sono cessati e la società italiana è ferma e priva di risorse finanziarie.

Emanato il 10 giugno dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività della Modine Cis Italy di Torreglia (Pordenone), azienda produttrice di componenti e batterie per impianti di raffreddamento commerciale e industriale. L’ammortizzatore sociale in favore dei 35 dipendenti, iniziato il 19 maggio, si concluderà il 31 dicembre. A fine marzo era terminato un primo periodo di cassa integrazione, mentre il 9 aprile la società aveva annunciato la definitiva dismissione.

Assemblea lavoratori Te Connectivity

Non ci sarà la reindustrializzazione della Te Connectivity di Collegno (Torino): il 31 agosto l’azienda chiuderà. La multinazionale svizzero-statunitense, che produce connettori per elettrodomestici, a metà novembre 2023 aveva annunciato l’intenzione di dismettere lo stabilimento per delocalizzare all’estero. Sindacati: “Per i 144 lavoratori ancora presenti nel sito, dal 1° gennaio in cassa integrazione, rimangono solo i progetti di formazione per il reinserimento al lavoro, che però non danno certezza di trovare un impiego”.

Informatica, logistica, servizi

Dopo mesi di trattative il 1° luglio ha chiuso il magazzino Geodis di Carpiano (Milano). La dismissione, annunciata in aprile e comunicata definitivamente a metà giugno, arriva in seguito alla decisione, da parte del cliente Amazon, di spostare le attività sul fornitore Ceva Logistics. I lavoratori coinvolti sono 95: 26 sono stati riassorbiti in altre sedi del gruppo o hanno trovato nuovi impieghi nel territorio, per i restanti 69 è scattato il licenziamento collettivo. Filt: “Gli addetti hanno ricevuto un importante incentivo all’esodo, cui si aggiungono le procedure di disoccupazione previste”.

Cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per i 210 dipendenti di B.P. Services e Citizenship Service di Rovigo, società impegnate nell’attività di richiesta di cittadinanza (grazie al principio dello iure sanguinis) da parte di italo-discendenti nati all’estero. L’ammortizzatore sociale per la prima azienda va dal 16 aprile al 15 aprile 2026, per la seconda dal 30 maggio al 16 aprile 2026. Sindacati: “È fondamentale assicurare ogni strumento a disposizione al fine di preservare i posti di lavoro, in questo caso quasi totalmente donne, anche in considerazione delle scarse opportunità occupazionali che offre il Polesine”.

Presidio lavoratori Core Informatica

La Core Informatica, società di gestione di infrastrutture informatiche, chiude gli stabilimenti di Ivrea e Pont-Saint-Martin (Aosta), con la conseguente perdita del posto di lavoro per i 59 dipendenti complessivi. Sindacati: “Dal 2018 a oggi con l'acquisizione da parte del gruppo Netcom, che aveva in qualche modo creato delle aspettative, si è passati a una lenta agonia caratterizzata da stipendi a singhiozzo e acconti di tredicesima. Per i 59 lavoratori il panorama non lascia molte alternative: o accettano nuove proposte di lavoro o a casa in Naspi”.

Prorogati per ulteriori 12 mesi gli ammortizzatori sociali per i 115 dipendenti della Servizi gestioni logistica (Sgl), azienda di servizi per le fabbricazioni automobilistiche che lavora nell’indotto Stellantis di San Nicola di Melfi (Potenza). La cassa integrazione straordinaria era in scadenza il 31 luglio (ma l’azienda aveva avviato in aprile la procedura di licenziamento collettivo pèer l’intero organico). Le risorse derivano (ed è la prima volta che la Regione Basilicata le utilizza) dal fondo previsto dal decreto del 17 aprile 2023 del Mimit per le aree di crisi industriale complessa.

Tessile, calzature, ceramica, legno, chimica, cartaria

Emanato il 16 giugno dal ministero del Lavoro il decreto di concessione della cassa integrazione straordinaria per cessata attività per i 50 dipendenti del Cotonificio Zambaiti di Cene (Bergamo), storica impresa specializzata nella produzione di biancheria per la casa. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 27 maggio, si concluderà il 31 dicembre. L’accordo prevede anche l’attivazione di comandi a distacco e l’avvio di politiche attive condivise con Confindustria Bergamo e con la Provincia.

A Tolentino (Macerata) non si produrranno più agende e diari. Questa la decisione della Castelli (meglio nota come “ex Nazareno Gabrielli”) che il 22 maggio ha annunciato la cessazione della produzione, con il conseguente allontanamento di 25 lavoratori (su 41 complessivi). La procedura di licenziamento collettivo si è conclusa il 10 giugno con l’accettazione, da parte dei 25 operai, di un esodo incentivato di sette mensilità e una quota aggiuntiva calcolata in base all’anzianità.

La crisi dell’automotive sta provocando difficoltà anche nelle aziende che lavorano per il settore: è il caso della Alcantara di Nera Montoro (Terni). La storica impresa (di proprietà giapponese) produttrice dell’omonimo materiale tessile per rivestimenti interni di autoveicoli, imbarcazioni e arredi di design, ha espletato per i 520 dipendenti, dopo le 13 settimane di cassa integrazione dal 2 gennaio fino al 30 marzo, un nuovo ciclo di tre settimane in giugno (dal 9 al 29).

Proroga dell’ammortizzatore sociale per i 203 lavoratori dello stabilimento chimico di Casone di Scarlino (Grosseto) della Venator Italy, attivo nella produzione di biossido di titanio. Il contratto di solidarietà, in scadenza a fine giugno, durerà fino a gennaio 2026. La società ha anche incaricato un advisor per procedere nella vendita a un nuovo acquirente o trovare comunque un altro partner per l’impianto. Il 26 giugno è stato anche firmato l’accordo con la Regione Toscana per la formazione e riqualificazione del personale in vista della reindustrializzazione del sito.

Il calzaturificio Baldinini, fondato a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) nel 1910, ha annunciato la chiusura del settore produttivo della scarpa da moda femminile (mantenendo la parte commerciale e la modelleria). A fine maggio per i 27 lavoratori è stato firmato l’accordo per nove mesi di cassa integrazione. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 26 maggio scorso, si concluderà il 27 febbraio 2026. Sindacati: “Questa misura ci permette di gestire al meglio situazioni che altrimenti avrebbero avuto un impatto più pesante, nel caso in cui l’azienda avesse deciso di procedere subito con i licenziamenti”.

Autorizzata il 20 giugno la richiesta di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività per i lavoratori della Ceramica Opera Group di Camposanto (Modena). Il provvedimento, confermato dal curatore fallimentare nell’ambito del tavolo di salvaguardia occupazionale, è iniziato il 14 maggio scorso e si concluderà il 31 dicembre. L'azienda impiega complessivamente 104 persone: 78 nella sede di Camposanto e 26 a Maranello, dove si trova la sede legale e amministrativa. Il curatore ha fatto sapere di essere impegnato in incontri esplorativi con potenziali investitori interessati al rilancio del sito produttivo.

Raggiunto il 30 maggio l’accordo per fronteggiare la crisi (scoppiata a metà aprile) della Ibl di Coniolo (Alessandria), storica impresa produttrice di pannelli di compensato di legno per l’industria. Il percorso di risanamento aziendale prevede l’adozione della cassa integrazione straordinaria per sette mesi per tutti i 176 dipendenti, un piano di esodi volontari supportato da incentivi economici, iniziative di ricollocazione professionale in altre aziende del territorio, infine percorsi di formazione, riqualificazione e supporto all’autoimprenditorialità.

Proroga della cassa integrazione alla cartiera Fedrigoni di Cordenons (Pordenone). L’ammortizzatore sociale (già usato in altre occasioni), motivato – secondo l’azienda – da una netta contrazione degli ordini, è iniziato il 1° luglio e si concluderà il 31 dicembre prossimo. Slc: “Chiediamo che venga presentato un piano aziendale per lo stabilimento, visti i tagli interni nella manutenzione e i casi in cui alcuni reparti sono stati affidati a ditte esterne”.

Telecomunicazioni e credito

Contratti di solidarietà per i dipendenti della sede di Cagliari della società di telecomunicazioni Tiscali Italia. L’ammortizzatore sociale, iniziato il 1° luglio, si concluderà il 4 maggio 2026. La riduzione verticale dell’orario di lavoro, quindi per intere giornate, sarà del 20 per cento, con le giornate di sospensione per solidarietà che cadranno di regola il venerdì. Tiscali farà domanda al Fondo di settore per accedere alle prestazioni integrative che garantiscono la copertura, per le giornate di solidarietà, dell’80 per cento della normale retribuzione per tutti i lavoratori, a prescindere dai massimali previsti.

Prosegue il piano di 179 uscite dall’istituto bancario Ubs, annunciato a inizio aprile nell’ambito di un piano di riorganizzazione a livello europeo. L’accordo, siglato tra azienda e sindacati a fine maggio, prevede per la gestione degli esuberi (pari a poco meno di un terzo del personale, di cui 161 in Ubs Europe e 18 in Ubs Fiduciaria) l’utilizzo sia del Fondo di solidarietà sia di incentivi economici. I lavoratori che aderiscono al Fondo, e che hanno già maturato i requisiti, usciranno il 30 settembre, mentre gli altri in base alle loro finestre pensionistiche. Chi opta per gli esodi incentivati uscirà il 31 luglio e il 30 settembre.

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