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Il numero è imponente: 610. Sono i lavoratori che dovranno uscire dallo stabilimento Stellantis di Torino Mirafiori. Lunedì 9 giugno, infatti, la casa automobilistica ha comunicato ai sindacati l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, mediante incentivi all’esodo volontario. L’accordo è stato sottoscritto da Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Associazione quadri, ma non dalla Fiom Cgil.
Entrando nel dettaglio, i 610 esuberi sono così suddivisi: 250 addetti alle Carrozzerie, 212 agli Enti centrali, 53 alla Pcma di San Benigno (Torino), 31 alla Costruzione stampi, 20 ai Services, 19 alle Presse, 16 al Centro ricerche Fiat di Orbassano (Torino) e nove alla ex Tea di Grugliasco (Torino).
Prosegue senza sosta, dunque, la riduzione del personale negli stabilimenti italiani. Il 7 maggio erano state annunciate 500 uscite incentivate volontarie a Melfi (Potenza) e 200 a Termoli (Campobasso), mentre il 2 aprile 300 a Pomigliano d’Arco (Napoli) e 50 a Pratola Serra (Avellino). In tutto, oltre mille licenziamenti. E per oggi (martedì 10 giugno) è atteso un nuovo taglio nell’impianto di Cassino (Frosinone).
Stellantis: “Serve forza lavoro stabile e formata”
“Il programma di uscite volontarie in Italia è finalizzato a supportare il prepensionamento o diverse opportunità di carriera”, precisa un portavoce di Stellantis: “Tuttavia, a Mirafiori, a partire da agosto avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido”.
Attualmente a Mirafiori si produce soltanto la 500 elettrica, ma con volumi ridotti. A partire da novembre, secondo le previsioni di Stellantis, si dovrebbe fabbricare la 500 anche in versione ibrida, un modello che dal 2026 dovrebbe garantire un volume di circa 100 mila auto prodotte all’anno.
Fiom: “Prosegue il depauperamento di Torino”
‘‘Cambiano gli amministratori delegati, ma non cambia il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino. Ecco perché non abbiamo firmato l’accordo in cui nulla è previsto per il futuro”, commenta il segretario generale Fiom Cgil Torino Edi Lazzi: “Invece di rilanciare le produzioni, di avere un piano composito per lo storico stabilimento torinese, il nuovo amministratore delegato continua a solcare la strada sbagliata del suo predecessore”.
Giovedì 29 maggio il nuovo amministratore delegato di Stellantis Antonio Filosa ha fatto visita allo stabilimento torinese. “Dopo aver fatto il giro di Mirafiori – prosegue Lazzi – sarebbe utile che incontrasse i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori per confrontarsi e trovare le giuste soluzioni per non disperdere completamente un patrimonio collettivo fatto di saper fare, conoscenze e abilità nel costruire autovetture”.
Sugli esuberi interviene anche il responsabile Fiom di Mirafiori Gianni Mannori. “Mentre l’azienda lancia messaggi rassicuranti a parole, altri 610 lavoratori se ne vanno”, spiega l’esponente sindacale: “Oltre alla beffa di festeggiare tra pochi giorni il santo patrono di Torino con una sfarzosa presentazione di un’auto che non verrà prodotta a Mirafiori, emerge un dato ancora più preoccupante: Stellantis spende più soldi per mandare via i suoi dipendenti, di quanti ne metta a disposizione per coloro che rimangono”.
Mannori così conclude: “Perfino l’aumento in busta paga appena pattuito lo riceveranno i pochi fortunati che lavorano, mentre nulla avranno i cassaintegrati che continueranno a ricevere l’importo erogato dall’Inps”.