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Palermo è una delle 11 province italiane in cui sta per partire, dal 30 settembre, la sperimentazione della riforma della disabilità e della non autosufficienza. Una riforma, prevista dalla legge 227 del 2021 e dal decreto legislativo n 62 del 2024, che già nella fase sperimentale tutt’ora in corso, ha mostrato diverse criticità. A sollevare più di un dubbio è la Cgil Palermo che, assieme al dipartimento politiche per le disabilità, allo Spi e all’Inca, valuta positivamente l’intenzionalità della riforma ma esprime alcune perplessità sull’attuazione della legge in una provincia e in una regione in cui l’integrazione socio sanitaria ancora è all’anno zero.
Dell’argomento si è discusso nel corso di una giornata di formazione alla Camera del lavoro alla presenza della Cgil nazionale. Il sindacato è impegnato a monitorare la situazione sin dall’avvio della fase sperimentale, il 1° gennaio scorso, a vigilare sull’emanazione dei provvedimenti successivi e a promuovere iniziative per assicurare che la riforma risponda ai bisogni della persona.
La nuova riforma semplifica la procedura di accertamento della condizione di disabilità. Se fino a oggi erano previste una serie di visite mediche separate, ora la valutazione di base avviene in un’unica visita medica - spiegano la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino, il segretario Spi Cgil Palermo Giuseppe Guarcello, il responsabile politiche per la disabilità Calogero Audino e Valerio Lombardo direttore Inca Palermo -. L’avvio del procedimento di valutazione di base avviene con l’invio, da parte di medici accreditati, del nuovo certificato medico introduttivo, senza necessità di ulteriori domande da parte del cittadino o di enti preposti e abilitati quali gli enti di patronato”.
Le richieste di riconoscimento della disabilità passeranno attraverso l'Inps, con l'obiettivo di superare le frammentazioni tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali.
“La riforma in teoria – aggiungono Di Martino, Guarcello, Audino e Lombardo - mettendo al centro la persona, mira a semplificare il sistema di accertamento dell'invalidità civile e a introdurre il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, per favorire l'inclusione, rivolto agli under 65, e il piano di assistenza individuale, rivolto agli over 65. Abbiamo da subito apprezzato la nuova terminologia che mette al centro la persona e la definizione di persona con disabilità. Ma le criticità non sembrano poche, a partire dal tariffario medico e dal personale specializzato”.
Motivo per cui, aggiungono i sindacalisti, “in sinergia con la Cgil Sicilia, monitoreremo tutti i passaggi e a livello territoriale chiederemo incontri agli attori coinvolti, dall’Inps, Asp, ai distretti socio sanitari. Invitiamo comunque gli interessati a recarsi presso i nostri patronati per seguire l’iter della pratica per l’assistenza alla compilazione dei dati socio economici necessari per la concessione e l’erogazione delle prestazioni di invalidità civile e per eventuali ricorsi contro il rigetto della richiesta”.
La Cgil a livello nazionale non ha risparmiato in questi mesi le sue critiche sulla fase di sperimentazione “partita male, anzi malissimo”, e con risorse stanziate “non sufficienti”. Critiche ribadite a Palermo. “La riforma della disabilità parte da buoni propositi ma la sua applicazione evidenzia problemi e mancanze. Sino ad oggi, nelle prime 9 province della sperimentazione – afferma Valerio Serino, responsabile dell’ufficio Politiche per il lavoro e inclusione delle persone con disabilità della Cgil nazionale - sono sorti molti problemi, rendendo non esigibile un diritto. La Cgil si è attivata repentinamente per segnalare le problematiche ma anche per trovare soluzioni. Ritengo fondamentale una giornata formativa come quella di oggi, e ringrazio la Cgil di Palermo per averla organizzata, perché dal 30 settembre anche Palermo sarà una provincia che sperimenterà la riforma”.
Per Serino “si parla di rivoluzione nel mondo della disabilità, di svolta epocale, queste le parole dell'attuale esecutivo, ma dall'altra parte c’è la vita reale delle persone con disabilità e delle loro famiglie che quotidianamente devono lottare solo per vedere un loro diritto esigibile. Dobbiamo farci trovare preparati, dobbiamo trovare immediatamente soluzioni adeguate affinché le persone con disabilità non vengano penalizzate. Sappiamo che l’iter per l’attuazione di un progetto così ampio avrà bisogno di tempo, ma per questo sarà necessaria la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti”.
La Cgil tutta è da tempo in prima linea per chiedere politiche e interventi diversi per le persone con disabilità, a partire dal lavoro e dall’abbattimento delle barriere architettoniche “che non sono solo quelle fisiche”.
“In questa città - aggiungono i sindacalisti della Cgil Palermo - molte strutture pubbliche, a partire dagli ospedali e dalle scuole, non sono adeguate per le persone con disabilità e spesso sono inaccessibili. E poi esistono anche le barriere dei pregiudizi. L’effettiva parità è ancora un traguardo da raggiungere, le discriminazioni esistono e continuano a precludere la piena realizzazione nella vita, a partire da quella lavorativa, delle persone con disabilità”.
Per quanto riguarda la riforma, la valutazione di base effettuata da una commissione dell’Inps riguarderà invalidità civile, cecità civile, sordità civile, sordo-cecità civile, condizione di disabilità in età evolutiva e ai fini dell’inclusione lavorativa, condizione di disabilità ai sensi della Legge 104/92, indennità di accompagnamento, presupposti per la concessione di assistenza protesica, sanitaria e riabilitativa, requisiti necessari per l’accesso ad agevolazioni fiscali, tributarie e relative alla mobilità. La richiesta per la valutazione di base si attiva con la trasmissione telematica di un certificato medico introduttivo compilato dai medici di medicina generale.
Antonella Romano, addetta stampa della Camera del lavoro di Palermo