Al ministero delle Imprese si è aperto uno spiraglio per il futuro del centro di ricerca oncologica Nerviano medical sciences (Nms), il centro ricerche oncologiche lombardo che, lo scorso settembre, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 73 ricercatori su un totale di 123 dipendenti del ramo di ricerca.

La presenza di Invitalia

Al tavolo tra Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, rappresentanti nazionali delle relative confederazioni, Regione Lombardia e il fondo cinese Pag, ha partecipato per la prima volta Invitalia, l’agenzia pubblica per lo sviluppo. Una presenza che i sindacati giudicano “un segnale concreto della possibilità di un intervento pubblico, capace di attrarre nuovi capitali privati e salvare il polo di ricerca di Nerviano”.

Durante il confronto è emerso l’interesse di quattro potenziali soggetti industriali verso il ramo ricerca di Nms. Considerata la necessità di costruire un percorso di reindustrializzazione che valorizzi le competenze ed eviti la dispersione del know-how sviluppato nel tempo, il Mimit ha chiesto a Invitalia di approfondire la conoscenza di questi soggetti interessati, con l’obiettivo di verificare la fattibilità di progetti strutturati in grado di garantire la continuità delle attività di ricerca.

Muro contro muro

Nonostante l’apertura da parte delle istituzioni, l’azienda ha ribadito di non voler sospendere la procedura di licenziamento in corso e ha minacciato di spegnere i macchinari dei laboratori di ricerca. Le sollecitazioni del ministero non sono bastate a convincere il fondo a garantire il tempo necessario per individuare una soluzione industriale alternativa. “Non abbiamo mai chiesto al fondo di restare a tutti i costi – spiegano i sindacati – ma di permetterci di lavorare a una prospettiva che eviti la dispersione di un patrimonio scientifico e professionale unico nel Paese”.

La data decisiva del 12 novembre

Il prossimo appuntamento al ministero è fissato per il 12 novembre, quando Invitalia presenterà le ipotesi di salvataggio. Se una delle soluzioni verrà ritenuta percorribile, l’azienda si è detta disponibile a sospendere la procedura. Fino ad allora, però, i licenziamenti restano sul tavolo e cresce la tensione tra i ricercatori.

“Nerviano vive”

Le lavoratrici e i lavoratori di Nms hanno deciso di non fermarsi. “Non resteremo con le mani in mano – affermano i rappresentanti sindacali – e presidieremo giorno e notte gli strumenti e le strutture di ricerca, che non devono in alcun modo essere spenti, venduti o alterati”. Un presidio permanente difenderà i laboratori e le apparecchiature, considerate “patrimonio vivo” di un’eccellenza scientifica che l’Italia non può permettersi di perdere.

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