A Jesi, nel cuore della Vallesina, la Cnh – storica fabbrica di trattori oggi controllata dal gruppo Exor, la holding della famiglia Agnelli – è ferma da troppo tempo. Lo stabilimento, che fino a pochi anni fa produceva oltre 17 mila macchine agricole l’anno, oggi ne realizza meno della metà. “Siamo al terzo anno consecutivo di cassa integrazione – racconta David Cristofaro, rappresentante sindacale Fiom Cgil – e le linee restano ferme per quasi 90 giorni all’anno”.

Produzione dimezzata, stipendi ridotti

A giugno 2024 un accordo di uscite incentivate ha portato via 127 lavoratori, ma la situazione non è migliorata. “Ci sono operai che non prendono uno stipendio pieno da tre anni”, spiega Cristofaro: “Questo pesa sulle famiglie, sulle scelte di vita, su tutto”. Le cause affondano nella crisi del mercato agricolo, aggravata dall’instabilità geopolitica e dalla mancanza di politiche europee di sostegno al settore.

Un territorio appeso a un filo

Nello stabilimento di Jesi lavorano mille persone. “Siamo una delle realtà più grandi del territorio. Se chiudesse Cnh – dice Cristofaro – sarebbe la desertificazione industriale della Vallesina”. A preoccupare è anche la concorrenza asiatica, che cresce in un’Europa distratta, impegnata più nel riarmo che nell’agricoltura.