“I profitti stanno aumentando, gli imprenditori saranno contenti. Io, invece, vorrei vedere contenti i giovani e i lavoratori”. Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini, intervenuto nella serata di ieri (martedì 9 settembre) alla festa del Fatto Quotidiano in corso a Roma, commentando il sondaggio svolto a Cernobbio secondo cui l’80 per cento degli imprenditori si dice a favore dell’azione del governo.

“Questo è un Paese dove Mediobanca dal 2019 non ha reinvestito l’80 per cento dei profitti, che è stato invece utilizzato per speculazioni finanziarie e immobiliari”, ha proseguito: “È sotto gli occhi di tutti che c’è un aumento dei profitti senza precedenti e, contemporaneamente, un aumento della precarietà e ma non dei salari”.

Palestina e armamenti

“Non faremmo il nostro mestiere di sindacato e di difendere i diritti dei lavoratori se non scendessimo in piazza per dire no alla guerra, per fermare il Governo Netanyahu e per rimettere al centro la pace, la libertà e la giustizia sociale”, ha spiegato: “Lo Stato oggi non deve investire in armi ma in tecnologia, in informazione, andando in una determinata direzione”.

Fisco e ricchezza

“L’Italia ha un livello fiscale assolutamente inaccettabile: è infatti inaccettabile il lavoratore paghi tasse più alte di quelle che paga il datore di lavoro sui profitti che lo stesso lavoratore gli fa realizzare”, ha detto il leader sindacale: “La ricchezza deve tornare alle persone che la producono, deve essere ben investita per creare lavoro, mentre le imprese devono tornare ad avere anche una responsabilità sociale”.

Sicurezza sul lavoro

“Dobbiamo vedere cosa contiene”, ha commentato Landini riguardo il decreto del governo. “Negli ultimi due giorni sono morti sei lavoratori. Occorre fare alcuni interventi: il primo è sulla precarietà, il secondo su appalti, subappalti e finti appalti. Perché le ragioni che determinano così tanti infortuni, così tante vittime, hanno queste caratteristiche”.

Per cancellare le morti sul lavoro “è necessario cambiare il modello di fare impresa. E per farlo il governo dovrebbe modificare le leggi, come il subappalto a cascata. Così si fa non solo un danno ai lavoratori, ma anche alla concorrenza tra le imprese, perché si rischia di premiare i banditi”.

Giovani e occupazione

“Sta aumentando l’occupazione di chi ha più di 50 anni. Le persone non vanno più in pensione, mentre i giovani continuano a essere poco occupati, ad andare all’estero, e il loro tasso d’occupazione continua a essere il più basso”. Landini ha anche rimarcato che “c’è un aumento della cassa integrazione senza precedenti, le ore lavorate non stanno aumentando. Un conto è fare propaganda, un conto è affrontare i temi seriamente”.

Contratti e salari

“I contratti nazionali devono difendere il potere di acquisto. Il governo sta proponendo aumenti del 6 per cento: noi dovremmo firmare questo aumento quando l’inflazione è del 17 per cento? Vorrebbe dire firmare la riduzione progressiva dei salari”. Così Landini, commentando la trattativa sul rinnovo dei contratti per il 2022-2024 di Enti locali e Istruzione.

“Nei settori industriali, dove stiamo facendo i contratti, non ce n’è uno che abbiamo firmato al 6 per cento. Siamo arrivati al 12, al 13, al 15, al 17, addirittura al 18 per cento come negli edili”, ha aggiunto: “Noi vogliamo difendere gli interessi dei lavoratori, mentre il governo abbassa i salari e poi favorisce evasione fiscale o subappalto”.

Ilva e industria

“Sull’Ilva chiediamo un intervento e una presenza pubblica dello Stato. Io non so quali e che tipo di offerte ci saranno, ma il rischio è quello di uno spezzatino complessivo, facendo così saltare un pezzo importante dell’attività del Paese”. Landini ha poi ricordato “quanti soldi sono stati utilizzati dal 2012 al 2025 per tenere in piedi quell’azienda, per essere poi oggi di fronte a una situazione che rischia completamente di saltare”.

Il segretario generale, infine, ha evidenziato “il problema grandissimo che riguarda il rapporto tra lavoro e ambiente, che concerne l’Ilva ma anche altre attività. Da tempo diciamo che uno degli elementi fondamentali anche per determinare un processo di ambientalizzazione delle aziende, quindi di superamento dei problemi ambientali, è proprio la garanzia di una presenza pubblica dentro agli asset strategici del Paese”.