Sciopero e manifestazione questa mattina a Vinci, in provincia di Firenze, davanti ai cancelli delle Industrie Bitossi, azienda ceramica del gruppo Colorobbia con circa 250 dipendenti e oltre 100 milioni di euro di fatturato. A incrociare le braccia sono stati lavoratori e lavoratrici per protestare contro la mancata regolarizzazione di 18 addetti in somministrazione su un totale di 50. La mobilitazione è stata accompagnata da un punto stampa organizzato da Cgil, Nidil e Filctem provinciali.

L’accordo e lo stop improvviso

La vertenza nasce da un’intesa raggiunta lo scorso 30 settembre con la Rsu. “Avevamo trovato un punto di equilibrio – spiega Sergio Luschi della Filctem Cgil all’Agenzia Ansa – con la stabilizzazione dei primi 18 lavoratori da gennaio 2026 e un percorso successivo, basato sull’anzianità, per gli altri”. A fine novembre, però, la comunicazione inattesa: l’azienda non sarebbe più nelle condizioni di rispettare l’accordo, limitandosi a una stabilizzazione parziale e rinviando ogni valutazione sugli altri lavoratori.

Somministrati ma strutturali

Per i sindacati il nodo è chiaro. “Questi lavoratori non sostituiscono colleghi in ferie o in malattia – sottolinea Luschi – sono fondamentali per il ciclo produttivo dell’azienda”. Una presenza stabile, ma senza le tutele della stabilità contrattuale. Da qui la proclamazione dello stato di agitazione e 16 ore di sciopero complessive, di cui otto già effettuate nella mattinata di oggi.

Solidarietà e spiragli di dialogo

Alla protesta hanno partecipato anche i lavoratori dipendenti del Gruppo Colorobbia, in segno di solidarietà con i colleghi in somministrazione. “Le relazioni sindacali con il gruppo sono sempre state improntate al rispetto e alla correttezza reciproca – aggiunge Luschi –. Auspichiamo che anche questa volta si possa trovare un accordo”. La disponibilità al confronto resta, ma con un punto fermo: ripartire dall’intesa siglata a settembre.