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La prima decade di settembre porta con sé la ripresa dei confronti per i rinnovi contrattuali. Il primo in ordine di tempo è quello per il contratto delle funzioni locali. Si sono visti a Palazzo Vidoni i sindacati e l’Aran, il tema sul tavolo era ed è delicato e importante. I lavoratori e le lavoratrici degli enti locali sono quelli meno pagati di tutto il lavoro pubblico e fin’ora il governo è rimasto sordo alle proposte sindacali.
Ma forse qualcosa si muove. “La nostra priorità assoluta è tutelare la dignità di lavoratrici e lavoratori delle amministrazioni locali e per questo servono risorse aggiuntive e perequative nei confronti degli altri comparti pubblici. Prendiamo atto che anche il ministro Zangrillo ha finalmente compreso questa necessità e attendiamo che dalle parole si passi ai fatti". Lo scrivono in una nota Fp Cgil e Uil Fpl a seguito dell’incontro di oggi (9 settembre) in Aran per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo Ccnl Funzioni locali 2022-24.
Al momento, però, quanto scritto nero su bianco nella proposta governativa non va bene. Anche in questo, come in tutti gli altri contratti della Pa, l’aumento proposto è del 5,78% a fronte di una inflazione maturata quasi del 17. Scrivono ancora i due sindacati: “Proporre un aumento ben lontano dal tasso di inflazione registrato nel triennio significa, di fatto, impoverire i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie. E certamente la misura del decreto Pa, parziale e di difficile attuazione, non può essere sufficiente, perché lascia solo a pochissime amministrazioni – tagliandone fuori tantissime altre - la possibilità di destinare risorse proprie per piccoli incrementi di salario ma, allo stesso tempo, costringe ad assumere meno personale di quanto preventivato. In tal senso, è stata riaffermata la necessità di avviare un piano straordinario di assunzioni per affrontare la grave carenza di personale e garantire servizi efficienti ai cittadini."
"Continuiamo la nostra battaglia – ribadiscono i sindacati - per un rinnovo contrattuale che preveda lo stanziamento di risorse aggiuntive, ribadendo inoltre la richiesta di un anticipo di tutte le risorse disponibili, comprese quelle destinate al Ccnl 2025-2027, una soluzione giuridica già al vaglio dei tecnici".