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Il ddl approvato definitivamente oggi alla Camera con il voto di fiducia “peggiora ulteriormente il testo presentato dal ministero del Lavoro alle parti sociali, che già non rispondeva né a misure di urgenza né, tantomeno, a un cambiamento delle condizioni che producono infortuni e morti”. É quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David.
Per la dirigente sindacale infatti: “Le risorse promesse dalla Presidente del Consiglio a maggio non ci sono: vengono semplicemente utilizzati gli stanziamenti già previsti dall’Inail, rimodulati dal Governo, in grandissima parte a favore delle imprese”.
“Per le lavoratrici e i lavoratori - sottolinea ancora Re David - nulla di nuovo, anzi: dal testo è stata cancellata la previsione di allargare le prestazioni per malattie professionali e infortuni, ferme da 25 anni; è stata bloccata l’estensione dei diritti per i superstiti alle coppie di fatto e ai conviventi con figli, una scelta tutta ideologica, ancor più insopportabile di fronte a una tragedia; è stato rimosso l’obbligo, nel settore turistico-alberghiero-ristorazione, alla formazione sulla salute e sicurezza al momento dell’assunzione, dilatandolo a trenta giorni, con il risultato di escludere i lavoratori precari e, comunque, quelli nella fase più delicata di avvio al lavoro”.
Questi, conclude, “sono solo alcuni dei peggioramenti su cui la maggioranza di Governo si è esercitata. Non si possono più ascoltare dichiarazioni di cordoglio quando si è scelto, ancora una volta, di fare risparmi di cassa e ‘semplificazione’ sulla pelle di chi lavora. La salute e la sicurezza sul lavoro sono per il Governo solo un costo”.






















