Torna la protesta dei lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Stamani (22 agosto), dopo l'assemblea sindacale convocata alle 5.30 davanti ai cancelli, gli addetti sono partiti in marcia verso Cagliari. Lo rende noto l'Ansa.

Gli operai hanno raggiunto l'aeroporto di Elmas, bloccando la rotonda che porta allo scalo. Circa 200 manifestanti hanno protestato con trombette e bandiere, bloccando l'ingresso delle vetture. Il passaggio è stato consentito solo alle auto che trasportano donne e bambini. 

I lavoratori chiedono l'impegno di tutte le istituzioni, con l'obiettivo di scongiurare la chiusura degli impianti. Dopo il fallimento della trattativa con i tedeschi di Aurelius, infatti, finora lo stabilimento è senza acquirente. Si parla di contatti con il gruppo svizzero Glencore, ma intanto i vertici di Alcoa hanno annunciato lo stop per fine agosto.

"Siamo tutti molto preoccupati, il tempo sta per scadere e le soluzioni vanno trovate rapidamente". Lo dichiarano all'agenzia i rappresentanti delle Rsu, Bruno Usai della Cgil e Massimo Cara della Cisl. Il presidio è durato circa due ore e mezzo, poi è stato smantellato e sono state rimosse anche le auto che impedivano il passaggio dei veicoli. Una protesta che si annuncia come preludio a una nuova, intensa mobilitazione. Il 23 agosto si riunisce il coordinamento sindacale e delle Rsu nello stabilimento di Portovesme per decidere le prossime azioni.

"Non siamo più in grado di mantenere la situazione sotto controllo - hanno detto i sindacalisti alle forze dell'ordine impegnate durante la manifestazione -. Gli animi sono esasperati, basta una scintilla per far saltare tutto. Ogni momento è buono per tornare in piazza. Finora siamo riusciti a coordinare tutte le iniziative
di protesta, ma i lavoratori non ce la fanno più: è come una pentola a pressione pronta ad esplodere".

(aggiornato alle 16.22)