L’accordo sindacati-Eni sul premio di partecipazione, il nuovo ccnl della gomma plastica, il rapporto tra ambiente e lavoro. Sono questi alcuni temi affrontati da Emilio Miceli, segretario generale Filctem, oggi ai microfoni di Italia parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1.

 

In una grande azienda forte, potente e sovranazionale come l’Eni "abbiamo invertito il trend degli ultimi anni in tema di contrattazione, e quest’anno i lavoratori si troveranno 2.000 euro di premio di partecipazione. In questa fase di profondi cambiamenti di processo, prodotto e collocazione internazionale, l’Eni si riconferma un’azienda strategica per l’Italia nel settore dell’energia partecipata dallo Stato e potrebbe essere uno degli asset che fanno da volano alla ripresa economica, tornando quindi a ricoprire un ruolo da protagonista dello sviluppo, sulla falsariga di quanto già fece negli anni ’60 per la modernizzazione del Paese”, ha affermato il sindacalista.

Passiamo alla gomma plastica. Qui, dopo oltre dieci mesi di trattative, 24 ore di sciopero, un’assemblea e una manifestazione nazionale a Milano, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo contrattuale tra organizzazioni sindacali e controparte datoriale di settore, "portando a casa un risultato che sembrava sempre più difficile da raggiungere”, ha commentato il dirigente sindacale.

Poi c'è il nodo di ambiente e territorio. “Qualche giorno fa, abbiamo organizzato un’importante iniziativa sulle bonifiche, argomento basilare per la salvaguardia dell’ambiente, il recupero del territorio - con intere zone del Paese inquinate dai residui industriali di molte industrie - e per l’occupazione che ne può derivare. Le bonifiche sono una grande occasione di lavoro, ma, nel contempo, possono diventare oggetto di un grande affare e una grossa occasione di speculazione per gli appetiti che possono smuovere. Un altro interessante dibattito ha riguardato il consumo del suolo, questione assai dibattuta negli ultimi anni anche dal sindacato. C’è necessità di ricollocare le aree inquinate verso una nuova dimensione dello sviluppo”, ha aggiunto l’esponente Cgil.

“Sempre in tema di contraddizioni, emblematici sono i casi di Bagnoli e Taranto, nell’ambito della vicenda Ilva. Il rapporto ambiente e lavoro viene vissuto come due cardini di un processo insanabile, che, al contrario, potrebbe trovare una coabitazione partendo proprio dalle bonifiche. Con l’ausilio delle nuove tecnologie, disponiamo di un bagaglio di conoscenze inesistente fino a pochi anni fa e siamo in grado d’imprimere qualità allo sviluppo e sostenibilità all’impresa. Alla fine, la sostenibilità ambientale è sempre figlia di avanzamenti tecnologici. Attualmente siamo in grado di fare della buona siderurgia a Taranto, della buona chimica a Siracusa piuttosto che a Gela, della buona energia in tante parti del Paese”, ha concluso Miceli.

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