C’era una volta mamma Rai: premurosa, lottizzata, cencelliana, buona per tutte le stagioni. Ben disposta sempre ad aggiungere un posto a tavola che c’è un partito in più. Ma ora la seggiola è occupata e riservatissima.

Va ora in onda la Melovisione: ovvero la tv pubblica che trasuda di pluralismo sovranista da tutti i ripetitori. Fratellini, legazionisti e forzitalioti in un’orgia di quarto potere dove spartirsi ogni anfratto mediatico.

E chissenefrega se lo share è da prefisso telefonico. Se il buonsenso inibisce a schiacciare i primi tre tasti del telecomando. Se bastano i titoli del tg1 delle 20 per avere quella strana sensazione di essere seduto in riva al Danubio.

Editti, censure, programmi interrotti, perfino precettazioni. Neanche Sua Emittenza Re Silvio ha mai osato tanto nella sua gloriosa carriera catodica. La Rai come un grande pacco vuoto. Affari tuoi. Affari nostri.