"Il turismo ha un peso importante nella determinazione del prodotto interno lordo fiorentino. Questa ricchezza tuttavia non è redistribuita in modo equo tra tutti i diversi fattori produttivi. Vi è, infatti, un indubbio strapotere della rendita e del capitale nei confronti del lavoro. Ne è la plastica dimostrazione ciò che, ad esempio, è avvenuto in questi anni a Firenze, come del resto altrove nel Paese, nel sistema ricettivo alberghiero, dove i lavoratori in appalto di alcune strutture, anche di lusso, versano ormai in una sorta di stato di minorità rispetto ai loro colleghi dipendenti diretti. Salari più bassi, minori tutele, illecità degli appalti e cottimo: questo, il quadro che abbiamo di fronte, oggetto delle nostre iniziative quotidiane di denuncia e di contrasto, effettuate tra mille difficoltà e nonostante ostacoli politici rappresentati da norme troppo permissive e da un sistema complessivo di controlli e di sanzioni largamente insufficiente". Così la Filcams Firenze in una nota,

"D'altro canto, non si può non evidenziare il fatto, incontrovertibile, che in questa città esistono anche luoghi diversi, nei quali, in questi stessi anni, si sono prodotti risultati positivi, lontani anni luce da quelli guidati dalle logiche delle esternalizzazioni dei servizi. Da questo punto di vista, pertanto, non possiamo non mettere in luce l'importanza dell'accordo integrativo aziendale sottoscritto proprio qualche giorno fa con il 4 stelle Plaza hotel Lucchesi, ultimo esempio in ordine cronologico di buona pratica sindacale. Un integrativo che riconosce ai circa 60 lavoratori dell'albergo fiorentino un premio economico variabile, condizioni di miglior favore rispetto alle norme legali e l’impegno dell’azienda a non esternalizzare i servizi (ad esempio facchinaggio, pulizia camere, ristorazione, manutenzione): c’è la condivisione tra le parti che le esternalizzazioni non sono certo il modo migliore per perseguire professionalità, qualità del lavoro e dei servizi", prosegue il sindacato.

"Insomma, vi è una via, quella contrattuale che, insieme ad altre, occorre continuare a percorrere per restituire dignità al lavoro come fattore produttivo strutturale e propulsivo della ricchezza turistica fiorentina. In attesa, si capisce, che la politica batta un colpo e, con tutto il ventaglio delle azioni, centrali e periferiche, a sua disposizione, da quelle sul lavoro e sui controlli a quelle urbanistiche per passare da quelle sul sistema economico finanziario, si decida finalmente di intervenire per correggere uno squilibrio che - oltre ad essere insostenibile per chi lavora sul turismo - contribuisce in modo determinante alla trasformazione delle nostre città d'arte e di cultura in parchi giochi tutti solo ad uso e consumo del turismo di massa, oggi imperante", conclude il comunicato sindacale.