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“Il modello Roma” è diventato un punto di riferimento imprescindibile per l’edilizia. Ne è convinto Diego Piccoli, segretario generale della Fillea Cgil Roma e Lazio, che a sei mesi alla fine del Giubileo dà una valutazione di medio termine più che positiva sui cantieri e sul lavoro svolto dagli edili per l’Anno santo.
Addirittura imprescindibile?
“Bhe sì, se si pensa che in tutta Italia si è lavorato per dividere le parti sociali e rendere distanti lavoratori, imprese e istituzioni…
A Roma invece?
Roma è un modello vincente, in cui il dialogo porta efficienza, maggiore sicurezza e soprattutto una contrattazione che tutela tutti e garantisce le parti in campo, non solo il lavoratore.
In che senso tutela tutti?
Bisogna uscire fuori dall’idea ottocentesca della tutela a ogni costo solo di alcuni e contro altri, non è così. Fillea Roma e Lazio apre tavoli con stazioni appaltanti, associazioni e imprese che devono sentirsi tutelate anche grazie al nostro intervento. Tutelare i lavoratori e il lavoro, oggi più che mai, è il valore sul quale anche le imprese qualificano se stesse; tutelare il lavoro è il valore sul quale realizzare opere e servizi adeguati per migliorare le condizioni e la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini.
Mi pare di capire che siate soddisfatti, dunque.
Siamo soddisfatti per quanto avvenuto in questi lunghi 2 anni. Abbiamo affrontato insieme sfide che sembravano irrealizzabili. Lo abbiamo fatto con infortuni zero. Lo abbiamo fatto migliorando le condizioni di tutti. Sicurezza, applicazione dei giusti Ccnl e dando centralità alla bilateralità del settore che è baluardo di legalità
C’è una cosa in particolare che rivendica come Fillea Roma?
Contro chi vuole far passare l’idea che legalità e sicurezza siano soli costi, si è affermato il valore che solo il lavoro di qualità, sicuro e stabile è garanzia non solo per i lavoratori ma per tutta la collettività che fruisce e fruirà delle infrastrutture realizzate e in fase di realizzazione.
Non penso sia però tutto risolto, non vedo bacchette magiche…
Ancora zone d’ombra esistono e vanno urgentemente superate. Riteniamo che la contrattazione che regolamenta i cantieri del Pnrr e del Giubileo vada estesa ai cantieri pubblici finanziati dagli investimenti ordinari. Va subito messo in campo lo strumento del badge di cantiere che assicura un istantaneo monitoraggio dei flussi della manodopera, degli orari di lavoro e della giusta applicazione dei contratti. Ancora alcune anomalie mettono a rischio non solo i salari e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche la loro incolumità. Su tutti i lavoratori e le lavoratrici del restauro. L’applicazione di contratti altri - in alternativa al contratto nazionale dell’edilizia siglato da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil - fa perdere diritti e salario alle maestranze altamente specializzate del settore, ma soprattutto fa perdere loro la dignità.
Se potesse chiedere una cosa sola da fare domani?
A Roma Capitale e a tutte le parti sociali dell’edilizia chiederei, da subito, la sottoscrizione dell’accordo sul badge di cantiere. Sarebbe un tassello importantissimo in più per un futuro più giusto e soprattutto più sicuro. Sicuri di tornare a casa, per tutte le persone che lavorano.