“La situazione di Stellantis in Italia ci consegna un quadro che necessita di un vero e proprio testa-coda per invertire la direzione degli ultimi anni, che a oggi non c’è stato”. A dirlo sono il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma e il segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile mobilità Samuele Lodi, commentando l’incontro tra il nuovo amministratore delegato della casa automobilistica e i sindacati italiani.

“Il quadro ereditato dall’attuale amministratore delegato – prosegue la Fiom – ci dice che quest’anno la produzione sarà ulteriormente in peggioramento rispetto al 2024, l’occupazione è in continua riduzione attraverso le uscite volontarie incentivate”.

In controtendenza, per Mirafiori ci sarà “l’assunzione di 400 lavoratori per far fronte all’aumento dei turni per la 500 ibrida, ma per gli altri stabilimenti nessun segnale di rigenerazione dell’occupazione, a partire dagli enti centrali. Il problema è invertire il dato di utilizzo degli ammortizzatori sociali in tutti gli altri stabilimenti che coinvolgono circa il 60 per cento dei dipendenti”.

La Fiom evidenzia che “il Piano Italia presentato al governo e ai sindacati lo scorso 17 dicembre 2024 al ministero delle Imprese deve prevedere l’anticipo dei tempi di avvio dei modelli annunciati e l’implementazione con ulteriori nuovi modelli mass market”.

La categoria Cgil chiede “di lavorare a un nuovo piano industriale che necessariamente deve vedere il coinvolgimento dei sindacati, nell’ottica di trovare le giuste soluzioni per dare garanzie di prospettiva produttiva e occupazionale a tutti gli stabilimenti italiani e alla ricerca e sviluppo”.

Per la Fiom “gli investimenti sono necessari perché con i dazi il mercato sarà ormai solo europeo, vista la chiusura dello sbocco negli Stati Uniti. È necessario un confronto tra sindacati, costruttori e istituzioni europee per dare certezze alla giusta transizione ecologica garantendo l’occupazione. Chiediamo un percorso che porti a un accordo con Stellantis e governo che tuteli e rilanci produzione, occupazione e ricerca e sviluppo”.