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Undici mesi di mobilitazione continua, con scioperi e presidi sotto la sede del Consorzio autostrade siciliane, la solidarietà dei colleghi e il sostegno di tutta la Cgil messinese. In fondo al tunnel è arrivata “una sentenza che significa molto per il mondo del lavoro. Il Tribunale dà ragione a sindacato e lavoratori, vince la lotta e la battaglia portata avanti contro un provvedimento immotivato e discriminatorio”, scrive la Fiom Cgil di Messina.
Il Tribunale del lavoro di Barcellona Pozzo di Gotto, con sentenza dell’8 ottobre, ha dichiarato illegittimo il licenziamento dei tre lavoratori, iscritti alla Fiom Cgil, dipendenti della ditta Isgrò Costruzioni srl impegnati nell’appalto per la sorveglianza del tratto autostradale A18 e A20 di pertinenza del Cas. Licenziamenti da subito contestati in sede di Ispettorato del lavoro. “Un provvedimento immotivato e discriminatorio”, aveva attaccato la Fiom, che evidenziò da subito come “i lavoratori licenziati fossero iscritti Fiom, sindacato che ha denunciato i ritardi nel pagamento degli stipendi e l’applicazione di un contratto pirata”.
Nonostante le interlocuzioni con la ditta e il Cas, la Isgrò Costruzioni srl non ha revocato i licenziamenti. I lavoratori dunque sono stati costretti ad adire le vie legali con il patrocinio dell’avv. Claudio Vallone. “Il giudice – ha spiegato l’avvocato –, accogliendo la tesi difensiva esposta, non ha avuto dubbi nell’affermare, già alla prima udienza, la nullità dei provvedimenti adottati dal datore di lavoro in netto contrasto con lo Statuto dei Lavoratori, disponendo l’immediata reintegra nel posto di lavoro e il risarcimento dei ricorrenti con il pagamento delle mensilità di stipendio dal licenziamento fino alla data della effettiva reintegra”.
Soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti e dai segretari della Fiom Sicilia e Messina, Francesco Foti e Daniele David. “La sentenza – dicono – afferma l’obbligo per le aziende di rispettare le regole a tutela dei lavoratori”. Gli esponenti sindacali confermano la propria “determinazione nella lotta anche al sistema degli appalti autostradali, per rivendicare l’applicazione di un contratto di lavoro giusto, tutele salariali e dei livelli occupazionali. Nella sentenza – sottolineano Patti, Foti e David – viene, inoltre, sancito il diritto alla reintegra anche per lavoratori assunti dopo l’entrata in vigore del Jobs Act, così come sempre sostenuto dalla Cgil e supportato dalle recenti pronunce giurisprudenziali”.