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Partecipare e mobilitarsi serve. Lo dimostra l’effetto avuto dalla mobilitazione straordinaria, culminata nello sciopero proclamato dalla Fp Cgil lo scorso 16 settembre dei 12mila lavoratori e lavoratrici della giustizia assunti con fondi del Pnrr per raggiungere uno degli obiettivi del Piano di ripresa e resilienza: la velocizzazione dei processi. Aver raggiunto quell’obiettivo ha reso possibile che Bruxelles staccasse uno degli assegni che ha fatto arrivare in Italia i miliardi del Pnrr. La mobilitazione, dicevamo, ha fatto sì che si moltiplichino le iniziative parlamentari e il Governo sia costretto a occuparsi del tema della stabilizzazione per tutte e tutti senza potersi più nascondere.
Ma non si può giocare con la vita delle persone. Per questa ragione la Fp Cgil ha messo nero su bianco: “Riteniamo ecessario che si faccia chiarezza, perché le comunicazioni del Mministro per gli Affari Europei onorevole Foti alla Camera dello scorso 1° ottobre stanno generando molta confusione, contraddicendo esplicitamente colleghi dello stesso Governo come il ministro Nordio ad esempio, che, rispondendo ad una recente interrogazione parlamentare - prosegue la nota -, non aveva fatto menzione delle risorse necessarie alla trasformazione di tutti i 12.000 contratti a tempo determinato in essere in scadenza al 30 giugno 2026”.
"Così allo stesso modo l’indicazione generica contenuta del Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), appena approvato dal Governo il 2 ottobre, della necessità di stabilizzare i precari Pnrr della giustizia senza alcun dettaglio su numeri e risorse. Deve essere chiaro che non si può giocare con la vita delle persone, in particolare con quanti stanno aspettando parole chiare e certezze rispetto alla prosecuzione del loro rapporto di lavoro con il Ministero della giustizia, a meno di nove mesi dalla scadenza dei loro contratti”.
Proprio in queste ora il Governo sta predisponendo la prossima legge di bilancio. Se lì non verranno stanziate le risorse per le assunzioni, l’incertezza rimarrà la compagna di queste lavoratrici e lavoratori, indispensabili per il buon funzionamento della giustizia. “Chiediamo quindi - prosegue ancora Fp Cgil - che il Governo esprima immediatamente parole chiare e produca atti conseguenti per garantire la stabilizzazione totale dei 12.000 precari Pnrr della giustizia, chiarendo una volta per tutte che non ci sarà alcuna procedura selettiva e quindi che non vi sarà alcun criterio per tale selezione e che verrà rimesso mano al recente accordo sbagliato sulle famiglie professionali per definire la figura professionale dei funzionari Upp, che vengano individuate le risorse per le stabilizzazioni nella prossima legge di bilancio, a partire già dal disegno di legge del Governo. In caso contrario valuteremo le dichiarazioni del ministro per quello che sono state, un pessimo spot elettorale che gioca sulla vita delle persone e che spinge professionisti qualificati ad andarsene dall’amministrazione a cui pure hanno dato e vogliono continuare a dare tanto”, conclude la nota.
Anche per ricordare al Governo che le risorse per queste assunzioni devono essere stanziate la Cgil sarà in piazza a Roma il 25 ottobre: per affermare la necessità di un’Agenda sociale per il lavoro, la pace, la democrazia.