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Qualche giorno fa, una sentenza del Tribunale del Lavoro ha condannato il Teatro di Parma e un regista per molestie e abusi sessuali ai danni di alcune attrici. “Bene – commenta la Slc Cgil – ma ora si faccia di più”. Il sindacato, che ha accolto con soddisfazione la sentenza, pone l’accento su quanto viene da anni denunciato: gli abusi nei luoghi di lavoro esistono, anche in contesti culturali che dovrebbero essere presidio di libertà, e per troppo tempo sono stati minimizzati o occultati.
“Questa sentenza sul Teatro di Parma non illumina solo un singolo episodio – commenta il sindacato in una nota – ma un assetto di potere che ha consentito, e talvolta normalizzato, comportamenti lesivi della dignità personale e professionale. È un richiamo severo alla responsabilità di chi dirige, amministra e forma”.
La condanna segna un passo avanti importante nella lotta alla violenza nei luoghi di lavoro, merito dell’impegno orofuso dall’associazione Amleta e dalla Casa delle Donne di Parma, che hanno sostenuto le attrici coinvolte nel denunciare regista e teatro.
“Ma non basta – prosegue il sindacato – Non è accettabile che il peso della denuncia ricada solo su chi subisce, la responsabilità è collettiva: riguarda chi ricopre ruoli di guida, riguarda chi vede e non interviene. Per questo, come organizzazione sindacale, consideriamo gravissimo che un luogo destinato alla crescita artistica e professionale abbia lasciato che simili comportamenti si ripetessero nel tempo”.
L’organizzazione sindacale ha chiesto un cambio di rotta radicale, che segni una netta discontinuità nella direzione del teatro coinvolto. Accanto a ciò, l’adozione immediata di protocolli interni vincolanti contro molestie, discriminazioni e abusi; la formazione obbligatoria per tutto il personale, senza eccezione alcuna; un sistema di segnalazione sicuro, autonomo e realmente accessibile.
“La Slc Cgil continuerà a vigilare, a denunciare e a pretendere che i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori siano garantiti senza compromessi – conclude la nota – e auspica che le direzioni si facciano parte attiva e promuovano iniziative che vadano in questa direzione”.






















