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L’Europa continua a fare i conti con numeri drammatici sulla sicurezza sul lavoro. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat, nel 2023 nell’Unione europea si sono registrati 3.298 incidenti mortali e 2,82 milioni di incidenti non fatali. Il dato più sorprendente riguarda il luogo in cui avvengono molte delle tragedie: il 25% dei decessi, pari a 825 casi, si verifica infatti in aree pubbliche, superando siti industriali, cantieri e aree agricole.
Dove si muore
Gli incidenti mortali in aree pubbliche risultano particolarmente frequenti nel settore dei trasporti e del magazzinaggio, che concentra qui il 58,5% dei propri casi, e nel commercio, dove la quota raggiunge il 36,3%. Nel manifatturiero metà degli incidenti mortali (50,9%) avviene in siti industriali, mentre nelle costruzioni il 51,6% si registra nei cantieri. Ancora più marcata la concentrazione nell’agricoltura, dove il 64,6% dei decessi avviene direttamente in zone agricole, di allevamento o forestali.
Incidenti non mortali
Per quanto riguarda gli incidenti non mortali, la quota più alta si registra nei siti industriali (32%), seguiti dagli spazi del terziario come uffici (17,8%). Aree pubbliche e cantieri rappresentano ciascuno circa il 10,2% degli infortuni, mentre il 6,4% avviene in strutture sanitarie e il 4,8% in zone agricole. Soltanto il 2,9% degli infortuni non mortali si verifica in casa.
Più controlli
I dati territoriali di dettaglio confermano la forte correlazione tra settore e luogo del sinistro: nel manifatturiero quasi otto incidenti su dieci avvengono in siti industriali, nelle costruzioni oltre il 60% nei cantieri e nelle attività agricole più del 72% nelle aree agricole e forestali. Un quadro che, sottolinea Eurostat, richiama ancora una volta la necessità di rafforzare prevenzione, controlli e culture della sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro, anche quelli che non vengono percepiti come tradizionalmente rischiosi.






















