Il contratto pirata è inapplicabile. È una vittoria storica per i lavoratori dei call center la sentenza pronunciata dal Tribunale di Trani. Il giudice ha condannato la Network Contacts, impresa che occupa qualche migliaio di persone, accertando la condotta antisindacale dell’azienda che aveva deciso unilateralmente di passare ad un contratto nazionale diverso da quello sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil.

A darne notizia, in una nota, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il segretario generale della Slc Cgil Riccardo Saccone. “Cgil nazionale e Slc Cgil - ricordano i due segretari - sono da tempo impegnate, insieme a Cisl e Uil, nel contestare l’applicazione del contratto pirata sottoscritto da Assocontact e Cisal, che produrrebbe un peggioramento generalizzato delle tutele economiche e normative dei circa 50mila addetti ai customer care e ai servizi di back office che lavorano nel Paese”.

L’accordo era stato firmato nel corso del 2025 e alcune imprese, tra cui la Network Contacts, avevano cominciato ad aderire. Il passaggio comporta delle ricadute peggiorative da un punto di vista contrattuale per i lavoratori. Ma la sentenza del Tribunale di Trani ha vietato all’azienda l’applicazione del ccnl Bpo (Business Process Outsourcing), sottoscritto da Assocontact e Cisal. “Una grande vittoria per le lavoratrici e i lavoratori dei call center di tutto il Paese – commentano Saccone e Landini - e un messaggio chiaro a chi vuole dividere ed impoverire il mondo del lavoro, così come alle stazioni appaltanti pubbliche e ai grandi committenti privati”.

La sentenza riconosce ciò che la Cgil sostiene da sempre, ovvero che non si possa far diventare la regola, in uno stato di diritto, contratti collettivi peggiorativi, sottoscritti da organizzazioni che non rappresentano realmente le lavoratrici e i lavoratori direttamente interessati, spesso iscritti ad altri sindacati.

“Ora abbiamo un argomento in più per giungere presto alla sottoscrizione del rinnovo del contratto di settore, fermo da troppi mesi – concludono i due segretari - per governare le tante trasformazioni in atto, riconoscere i giusti aumenti salariali, accompagnare l’evoluzione professionale e tecnologica delle tante imprese serie che ci sono, comprese quelle di assistenza ai clienti”.

La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale ha subito diverse battute d’arresto nel corso dell’ultimo anno. Dopo un primo sciopero – quello del 31 marzo – ne era stato proclamato uno per il mese di luglio, poi sospeso in seguito alle dichiarazioni del nuovo presidente di Assocontact, che aveva espresso disponibilità a riavviare il confronto. La sentenza sui contratti pirata segna un punto a favore di una trattativa che deve rimettere al centro il lavoro e i lavoratori.

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