Arbeit und würde” avevano scritto su uno striscione: “lavoro e dignità”. Erano arrivati fino alla sede centrale di Weinheim, in Germania, per manifestare tutta la propria opposizione alla decisione del gruppo tedesco Freudenberg, specializzato nella produzione e vendita di filtri industriali per turbomacchine, di chiudere lo stabilimento di Rho (Milano).

Ma quel viaggio, purtroppo, non è servito. La società non è tornata indietro sulla decisione comunicata il 5 novembre, che prevedeva la dismissione dell’impianto e il licenziamento collettivo dei 42 dipendenti (25 diretti, 15 somministrati e due a termine). E ieri (martedì 23 dicembre) è stato firmato un accordo che sanziona l’addio definitivo.

In gennaio inizierà la riduzione delle attività e lo smantellamento di reparti e macchinari, la chiusura è calendarizzata per il 30 marzo. “L’azienda delocalizza in Slovacchia e negli Stati Uniti per effetto delle ricadute dovute ai dazi commerciali del presidente Trump”, spiega la Fillea Cgil Milano: “È la prima chiusura causata dai dazi, in una fabbrica sana ma dove si vuole mantenere il profitto”.

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Dopo un mese di scioperi e tavoli battagliati, ha spiegato il segretario generale Fillea Cgil Milano Riccardo Piacentini, abbiamo preso atto che “l’azienda non aveva alcuna intenzione di tornare sui propri passi. C’era anche un possibile compratore, ma la Freudenberg non ha voluto aprire a questa strada”.

L’intesa, siglata a Milano presso la sede di Assolombarda, definisce il piano di gestione della chiusura. Per i 25 dipendenti diretti sono previsti incentivi all’esodo (cui si aggiunge la Naspi per chi accetterà di uscire subito) e 12 mesi di ammortizzatori sociali (quindi per l’intero 2026). I restanti 17 lavoratori restano fuori l’accordo, per loro rimane solo il tempo residuo fino alla fine del contratto di somministrazione o a termine.

La Regione Lombardia, infine, ha assicurato l’attivazione di un piano di politiche attive gestito dalle Agenzie per la formazione, l'orientamento e il lavoro (Afol), finalizzato nel trovare al più presto soluzioni di qualificazione e ricollocazione lavorativa sul territorio.