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La lotta paga, come nel caso delle telecomunicazioni. Dopo sei mesi di assemblee nei luoghi di lavoro, presìdi presso decine di aziende, fino allo sciopero generale di settore del 31 marzo e quello previsto per il 14 luglio, riparte la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale delle telecomunicazioni. Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno, infatti, revocato lo sciopero indetto per lunedì prossimo, dopo il confronto avuto con Asstel negli ultimi giorni.
Una trattativa in stallo da mesi
La trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto da due anni e mezzo, era in fase di stallo dal 2024, quando si era interrotta di fronte all’indisponibilità da parte di Asstel di rispondere positivamente alle proposte sindacali relative alla parte economica. Ma a seguito dei recenti contatti intercorsi con l’associazione che riunisce le imprese del settore, è stata messa in calendario la ripresa delle trattative.
Saccone: contratto unica via
Una data, quella del 31 luglio, significativa, per le organizzazioni sindacali, che hanno dunque scelto di revocare lo stop del settore previsto per il 14 luglio. “Ribadiamo il principio che abbiamo riaffermato con la nostra determinazione – ha detto il segretario generale della Slc Riccardo Saccone- qualsiasi sfida e cambiamento vanno affrontati con lo strumento del contratto. Chi aveva provato a disfarsene, preferendo l’arretramento dei diritti dei lavoratori, si è dovuto ricredere”.
Il tavolo del 31 luglio
Il tavolo negoziale riprenderà dunque a partire dalla fine del mese, “con l’obiettivo di dare finalmente risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto – commentano in una nota Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - che da troppo tempo attendono un adeguamento salariale, una valorizzazione professionale e il riconoscimento del loro ruolo strategico nello sviluppo digitale del Paese”.
La ripresa del confronto
La svolta è arrivata nelle ultime settimane. Il neo presidente di Asstel, Pietro Labriola, aveva lasciato trasparire da alcune sue dichiarazioni l’intenzione di riprendere il confronto. Gli aveva fatto eco il segretario generale della Slc Cgil, che aveva commentato positivamente, ribadendo come il rinnovo del contratto nazionale fosse l’unica via possibile per proseguire e trovare insieme una via d’uscita dalla crisi. Non era andata così, invece, in passato. Lo scorso 31 marzo il settore delle tlc era sceso in piazza, dopo l’ennesimo rinvio del tavolo politico – previsto per il 12 febbraio – che era poi stato derubricato ad incontro tecnico.
La piattaforma sindacale
I temi prioritari della piattaforma sindacali saranno: gli incrementi salariali coerenti con l’andamento inflattivo; il riconoscimento e la regolamentazione del lavoro da remoto e dei nuovi modelli organizzativi; il rafforzamento dei diritti, della sicurezza sul lavoro e della formazione continua; l’inclusione di tutele per le nuove figure professionali e i giovani del settore. “Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, hanno piena consapevolezza delle sfide che il settore sta affrontando – conclude la nota sindacale - ma sarebbe comunque inaccettabile ogni ulteriore rinvio. Le lavoratrici e i lavoratori delle telecomunicazioni hanno garantito, anche nei momenti più critici, la continuità dei servizi essenziali per il Paese: è ora che il loro impegno trovi pieno riconoscimento nel contratto nazionale”.