Un lungo silenzio iniziato il 18 dicembre del 2024. E poi, finalmente, la riapertura del dialogo per il rinnovo del contratto delle Telecomunicazioni, che arriva dopo mesi di mobilitazione da parte di lavoratori e organizzazioni sindacali. L’incontro che segna il nuovo inizio- si spera- delle trattative, si è tenuto da poco, come annunciato dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil.

La riapertura del confronto

Dopo lo sciopero nazionale del 31 marzo, ne era stato convocato un secondo per il 14 luglio, sospeso poche ore prima proprio in seguito alla convocazione del tavolo. Il nuovo incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla trattativa, ripartire dai punti fermi e riaprire il confronto sui punti di distanza che avevano segnato l’interruzione delle trattative. 

Il punto sulla trattativa

In merito alla parte normativa è stata evidenziata la necessità di recepire alcuni interventi legislativi approvati in questi sette mesi, tra cui la modifica del periodo di prova dei contratti a tempo determinato: fino a quindici giorni per contratti inferiori a sei mesi e di trenta per contratti tra sei mesi ed un anno. Per quel che concerne il tema della “trasformazione del lavoro”, Asstel ha presentato la propria sintesi relativa all’evoluzione del modello di inquadramento: da un sistema di crescita suddiviso in livelli ad un impianto che preveda quattro aree professionali con al proprio interno delle fasce retributive specifiche.

Lavoro agile: dubbi sulla proposta di Asstel

Sul lavoro agile Asstel ha ribadito la volontà di renderlo strutturale all’interno delle aziende, ma ha proposto a tal fine di introdurre una regolamentazione per misurare l’effettività della prestazione del lavoro svolto da remoto. Sul controllo dello smart working Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno espresso alcune perplessità, chiedendo alla controparte un “salto culturale. - come si legge nella nota sindacale - Lo strumento, oramai diventato parte integrante nelle singole aziende, ed elemento importante di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle persone, non può e non deve essere considerato oggetto di scambio o strumento costante di ricatto”. Le preoccupazioni da parte dei rappresentanti delle aziende sono relative all’equivalenza della produttività tra lavoro in sede e lavoro da remoto, alla garanzia che il lavoratore sia sempre “contattabile”, al raggiungimento degli obiettivi. Ma su questi aspetti, le organizzazioni sindacali si sono impegnate ad assicurare “ che il senso di responsabilità del sindacato non mancherà, come non è mancato nelle decine di accordi sindacali sottoscritti nelle singole realtà”.

Parte economica, la nota dolente

La vera nota dolente è però rappresentata dalla rivendicazione economica fissata in piattaforma, su cui si era arenata la trattativa. L’aumento richiesto, coerente con gli andamenti inflattivi del triennio di riferimento, “punta contestualmente a migliorare il potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori delle telecomunicazioni – prosegue la nota- e dovrà tener conto anche del ritardo nella rinnovazione contrattuale, sicuramente non imputabile alle lavoratrici ed ai lavoratori”.

Mantenere la clausola sociale

Il sindacato confederale ha, inoltre, espresso la volontà di manutenere in modo equo ed equilibrato lo strumento della clausola sociale, nel rispetto e con la piena tutela delle normative e delle retribuzioni maturate da lavoratrici e lavoratori interessati dal cambio di appalto, tutelando al contempo l'azienda uscente.

Gli altri temi sul tavolo

Restano ancora sul tavolo altre questioni: l’istituzione di una sanità integrativa universale per tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore; l’adeguamento della contribuzione al Fondo Bilaterale di Settore; la rivisitazione dell’art.26 comma 2 in materia di flessibilità tempestiva, che ne regolamenti in modo più stringente l’utilizzo o preveda riconoscimenti economici maggiori. Inoltre le organizzazioni sindacali hanno respinto, ancora una volta, al mittente le "penalizzazioni" sulla cosiddetta "malattia breve".

Il prossimo incontro

In considerazione della complessità dei temi emersi durante il confronto, Asstel si è impegnata a fare delle verifiche, al fine di proporre delle sintesi da poter condividere. Il 29 settembre si terrà il nuovo tavolo per la ripresa delle trattative in plenaria.

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