Un’altra tragedia sul lavoro si consuma a Bisaccia, in Irpinia, in provincia di Avellino: l’autista di una betoniera è morto per il rovesciamento del mezzo. Solo in Irpinia siamo già a tre morti dall’inizio dell’anno. Lo afferma la Cgil di Avellino.

Così il segretario generale,  Franco Fiordellisi: “La notizia giunge mentre siamo a Napoli a manifestare con lavoratrici e lavoratori dell’Enel, in sciopero in tutta Italia, contro le esternalizzazioni, la prevaricazione e la competizione da costi sul personale. Quindi una multinazionale come Enel che vuole continuare a spacchettare attività, quindi appalti incontrollati che vogliamo contrastare, che nesso ha con il terzo morto sul lavoro in Irpinia?”, si chiede.

“Bisogna sapere se questa persona era autista autonomo di mezzo di altri; se lavorava a cottimo o con nolo a freddo; se era dipendente o lavoratore autonomo con il mezzo di terzi, se sì di quale ditta e con che contratto, tanto per avere un po’ contezza di cosa sta accadendo nella precarizzazione del lavoro”.

Il segretario Cgil continua: “Utile è anche sapere quanti chilometri faceva per casa lavoro questo lavoratore e quanti chilometri per i cantieri? In che contesto della eventuale filiera dell’appalto o del sub appalto era inserito?”.

Domande legittime che riguardano il tipo di lavoro che siamo costretti a svolgere. “Per questo le morti sul lavoro devono essere affrontate ponendosi domande e non derubricate come fatalità o accidenti”.

Basta morti sul lavoro, dunque, “è il nostro obiettivo è per questo vi poniamo e poniamo domande per avere legittime risposte che riguardano il tipo di lavoro che svolgiamo e per cui le morti sul lavoro devono essere affrontate ponendosi domande e non derubricate come fatalità o un accidente”.

Nel porgere condoglianze ai familiari la Cgil Avellino anche in questo caso di morte di un lavoratore sul lavoro si costituirà parte civile.