Una mobilitazione di due giorni per denunciare che i 200 milioni del Pnrr destinati al superamento dei ghetti rischiano di andare persi per sempre. 200 milioni di euro stanziati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per migliorare le condizioni di vita di migliaia di lavoratori agricoli in condizioni inaccettabili, con molta probabilità non verranno usati. L’ha organizzata la Flai nazionale, insieme a Flai Puglia e Flai Foggia.

Presidio e sciopero

Oggi, 4 agosto, è in programma un presidio sotto la prefettura di Foggia, domani 5 agosto uno sciopero a rovescio nella via che porta alla baraccopoli di Borgo Mezzanone, la più grande d’Italia. Perché proprio qui? Perché la maggior parte delle risorse, 114 milioni per la precisione, sarebbero dovute essere destinate a interventi nella Capitanata, nel Foggiano. Al momento, però, sarebbero meno di 6 i milioni resi disponibili per migliorare la situazione alloggiativa dei lavoratori.

I grandi esclusi

Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, pur essendo i ghetti tra i più grandi d’Italia e d’Europa, sembrano esclusi dalla realizzazione di progetti con le risorse del Pnrr – afferma Matteo Bellegoni, capo dipartimento politiche migratorie e legalità Flai Cgil -. Anche se ci sarà una proroga, probabilmente a giugno o agosto 2026, le tempistiche rimangono strettissime, almeno questo sostiene il commissario straordinario Maurizio Falco. In ogni caso, dai progetti realizzabili sono esclusi proprio questi insediamenti abusivi. A Borgo Mezzanone erano destinati 54 milioni di euro, a Torretta Antonacci quasi 28 milioni. A quanto ci è stato comunicato, solo 11 dei 37 progetti presentati dai Comuni coinvolti potrebbero partire”.

La posta in gioco è alta: perdere quasi il 90 per cento dei finanziamenti europei per il superamento dei ghetti. E la richiesta del sindacato è chiara: realizzare tutti i progetti presentati dai Comuni coinvolti.

I ritardi del governo

“Pur riconoscendo il notevole sforzo messo in campo dal Commissario Falco, riteniamo inaccettabile che si possa perdere un’occasione unica come quella concessa dal Pnrr – dichiara Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil -. Non si può lasciar sopravvivere in condizioni vergognose migliaia di lavoratori agricoli nei ghetti in tutto il Paese. La responsabilità di questo ritardo è pienamente del governo, che ha fatto trascorrere troppo tempo prima di affrontare il tema. La proposta che è stata avanzata di affidare alle aziende agricole una parte delle risorse, affinché si occupino di realizzare posti letto per lavoratori agricoli, per quanto possa essere utile, non risolverà comunque il problema degli insediamenti informali, obiettivo dell’intervento del Pnrr”.