Depositato un ricorso civile al Tribunale di Roma per chiedere un intervento urgente della magistratura che vieti al governo italiano di essere complice con le violazioni di diritti umani da parte delle autorità israeliane a Gaza e un esposto-denuncia “per contrastare alcune scelte del governo italiano, che potrebbero configurare una complicità nel genocidio in corso ai danni della popolazione palestinese”. Amnesty international Italia, insieme ad alcuni legali, ha illustrato in una conferenza stampa le iniziative. 

Ai nostri microfoni l’avvocato, Gianluca Vitale, impegnato nella difesa dei diritti civili e umani, ci spiega che il  ricorso è stato promosso, coadiuvato da un gruppo di avvocati dell'Ordine di Torino e sostenuto da diverse ong, da Salahaldin M. A. Abdalaty, un avvocato palestinese di 49 anni, che in questa guerra ha perso numerosi parenti a causa dei bombardamenti israeliani. L’esposto-denuncia è su iniziativa di alcuni gruppi della società civile. Vitale cita i dati Istat che parlano di 1,3 milioni di euro di armi e munizioni esportati dall’Italia verso Israele nel mese di dicembre 2023, nel pieno dei bombardamenti su Gaza.

Tina Marinari, responsabile delle campagne di Amnesty Italia, ci ricorda le testimonianze dirette, raccolte dall’ong, di chi ha subito violazioni, “le analisi satellitari che dimostrano la distruzione che sta avvenendo sul campo e quindi di come vengano presi di mira obiettivi civili: quello che si è dimostrato in questi mesi è che quei principi fondamentali di precauzione e di proporzionalità, che sono le fondamenta del diritto internazionale e del diritto dei conflitti, sono stati completamente seppelliti dalle macerie, tanto che si parla di almeno 3-4 mila persone uccise dal 7 ottobre a oggi”.