“Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”. È il titolo del rapporto della relatrice speciale Onu per i territori palestinesi occupati Francesca Albanese, nel quale si parla delle responsabilità per il massacro della popolazione di Gaza da parte dell’esercito israeliano, non solamente della comunità internazionale, ma anche delle aziende di logistica e costruzioni, multinazionali, finanza e università.

Il rapporto è stato presentato da Albanese alla Camera dei deputati a Roma. Una conferenza stampa nella quale ha illustrato il proprio lavoro, durato mesi, per il quale le sono state imposte sanzioni dagli Stati Uniti per le critiche alla posizione della Casa Bianca circa quanto sta accadendo a Gaza. 

Nel podcast la sua relazione e le risposte fornite a margine ai giornalisti sulle difficoltà incontrate nella stesura del rapporto, il problema nuovamente emerso del riconoscimento dello Stato di Palestina e le possibili soluzioni per il futuro, del quale però sottolinea le incertezze, nel dubbio che dopo “la pulizia etnica” operata da Israele possano ancora esistere una popolazione palestinese e il loro territorio.     

Nel suo intervento, anche a seguito della candidatura avanzata per lei a Premio Nobel per la pace, ha chiesto più volte di non concentrare su di lei l’attenzione, ma su quanto invece sta accadendo nella Striscia e in Cisgiordania.