Mario Cirincione, l’operaio morto sul lavoro a Campofelice di Roccella il 21 febbraio del 2024, avrebbe compiuto 51 anni il 29 dicembre. Per l’occasione, stamattina la Fillea Cgil Palermo e i familiari della vittima si sono dati appuntamento sul posto dell’incidente, in via Madonnina di Gibilmanna, per riposizionare un nuovo striscione.

Qualche settimana fa, infatti, la triste scoperta che lo striscione in suo ricordo era stato strappato via dal muro del cantiere dove avvenne la tragedia.
“Un atto che abbiamo voluto fortemente fare per stringerci alla famiglia di Mario Cirincione e al dolore per questo gesto irrispettoso, che ha riaperto una ferita – afferma il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - Ringraziamo il sindaco di Campofelice e l’amministrazione comunale, che ci hanno concesso la possibilità di appendere lo striscione in un’area di proprietà comunale, di fronte al cantiere”.

L’amministrazione ha dato la sua disponibilità anche alla concessione di suolo pubblico per la realizzazione di una stele che ricorderà il sacrificio di Mario Cirincione, il dramma delle morti sul lavoro e l’importanza della sicurezza sul lavoro.

“Continueremo questo percorso della memoria per non spegnere mai i riflettori su quanto è accaduto, anche perché il 2025 – prosegue Ceraulo - ha continuato a registrare una catena di vite spezzate". Non ultima, purtroppo, la morte di Salvatore La Rosa, l’operaio di 60 anni, di Belmonte Mezzagno, vittima a novembre di un incidente in un cantiere al Policlinico di Palermo.

"Siamo sempre vicini ai familiari delle vittime e proseguiremo con alcune iniziative nel 2026 – conclude il segretario - come l’intitolazione di strade nei comuni in cui risiedevano i lavoratori vittime del lavoro e l’erogazione di borse di studio intitolate ai lavoratori, per gli studenti più meritevoli dei corsi di studio”.