Manovra bocciata. La Cgil siciliana, con un lungo comunicato firmato dal segretario generale regionale, Alfio Mannino, stronca la finanziaria varata a palazzo d’Orleans, definendola “la peggiore che si potesse approvare”. Ancor più grave, per il sindacato, “tenuto conto delle importanti risorse a disposizione, un miliardo e 400 milioni”.

Una bocciatura senza appello quella sulle scelte del governo Schifani, che, scrive Mannino, “non danno risposte a problemi importanti. Le misure ‘espansive’ sostituiscono in realtà, e con risorse di gran lunga inferiori, quindi con prevedibili effetti minori, norme eliminate dal governo nazionale; la spesa viene parcellizzata per rispondere a interessi particolari. Solo qualche luce per il mondo del lavoro come le risposte per i forestali e per lavoratori dell’Esa”.

Mannino analizza le criticità del testo ma guarda anche avanti. “Nelle prossime settimane – scrive – la Regione avrà a disposizione oltre 2 miliardi di euro, queste risorse possono servire per migliorare la Sicilia oppure per ingrassare ancora una volta la rete delle clientele. Se prevarrà la seconda ipotesi – afferma Mannino – sarà l’ennesima umiliazione per la Sicilia e una nuova pessima prova da parte delle nostre istituzioni”.

Mannino: “Ci batteremo alimentando una grande iniziativa popolare”

“Noi ci batteremo alimentando una grande iniziativa popolare – sottolinea il segretario della Cgil – affinché si abbia un sussulto di dignità da parte di governo e Parlamento e finalmente si metta al centro l’interesse generale. Abbiamo già chiesto incontri sui Fondi strutturali sulle politiche di coesione, sulla qualità del lavoro lungo la filiera di appalti e subappalti e sui contrattisti dei comuni. Rilanceremo le proposte del nostro documento presentato al governo il 30 ottobre”.

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“Non permetteremo che, per un’azione di governo indegna, vengano ancora mortificati la dignità e i diritti dei siciliani, a partire da quelli dei giovani”.
Interesse generale per la Cgil di Mannino e oggetto delle rivendicazioni del sindacato sono “misure per il diritto allo studio, a partire dagli alloggi universitari, un piano straordinario di assunzioni di giovani, un investimento straordinario per il diritto alla salute, il rilancio delle politiche industriali e di sviluppo, un intervento per l’emergenza casa, misure per la non autosufficienza”.

“Rilanciamo le proposte contenute nel nostro documento del 30 ottobre – afferma il segretario – per avere risposte sulle emergenze economiche e sociali, mettendo al centro il lavoro e la sua qualità, i diritti di tutti, a partire da quelli dei giovani e delle donne”.

Quanto alla Finanziaria, Mannino rileva che “sono state approvate norme
in sostituzione della decontribuzione sud e il governo ha scopiazzato, e male, misure a sostegno delle nuove assunzioni. Solo grazie a interventi del Parlamento – osserva – sono stati introdotti aspetti qualificanti come interventi per l’occupazione femminile e a favore della qualità del lavoro. Ma le risorse esigue messe a disposizione – sottolinea – non consentiranno effetti significativi”.
Mannino aggiunge che “dalla Finanziaria non vengono risposte all’emergenza abitativa (solo una misura minima prevista da un emendamento parlamentare) e alle difficoltà delle aree interne. Non ci sono inoltre risposte per contrastare lo spopolamento, per il diritto allo studio, per il diritto alla mobilità e nessuna misura per l’occupazione”.

E aggiunge: “Nessuna risposta sulla grave crisi della sanità, si è solo discusso dell’allocazione del personale medico negli uffici dell’assessorato, una questione vecchia che a gennaio scorso la Cgil aveva denunciato con atti formali. Non c’è niente inoltre per l’efficientamento della macchina amministrativa regionale”.

“Inadeguate – dice ancora – le misure per gli enti locali, che hanno grandi difficoltà a erogare servizi. E la cosa più grave è la risposta insignificante data a fronte della grave carenza di personale. Era l’occasione per aumentare l’orario ai part time, ma il governo nonostante la disponibilità di risorse e l’ampia convergenza sulla misura, si è rifiutato di dare copertura finanziaria”.

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Uniche note positive, per la Cgil, le risposte ai forestali e ai lavoratori Esa

Uniche note positive sono le risposte alla vertenza dei forestali e a quella dei lavoratori Esa, per le quali c'è stata una grande mobilitazione sindacale. Riguardo ai forestali – osserva – va rilevato che comunque è un provvedimento parziale che non incide sul governo del territorio, per la difesa e la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e naturalistico e soprattutto non dà un futuro al settore, vista la mancanza di immissione di nuova forza lavoro. Quanto alla stabilizzazione dei lavoratori dell’Esa – aggiunge – è frutto della
mobilitazione dei lavoratori, giunta dopo le varie sentenze che condannavano la Regione per uso improprio dei contratti stagionali”.