“Il Presidente Schifani annuncia una Finanziaria regionale a suo dire espansiva, a danno però dei più fragili, tagliando nel settore sociale, a cominciare dai servizi socio-assistenziali in favore dei cittadini con disabilità. Per questi la manovra del governo sarebbe addirittura restrittiva. Insomma si cerca di fare quadrare i conti sulla pelle dei più fragili”. Lo denunciano Francesco Lucchesi, segretario confederale Cgil Sicilia, e Franco Gangemi, responsabile del sindacato per le politiche della disabilità, che chiedono al governo regionale “di cambiare visione, approccio, di puntare all’inclusione piuttosto che all’emarginazione, incrementando le risorse per i servizi a favore delle persone con disabilità, anche rispetto a quelle del 2025”.

Tutti i tagli denunciati dalla Cgil Sicilia

La Cgil elenca i tagli al settore nella legge in discussione all’Ars: per l’assistenza alle persone con disabilità da 17 milioni nel 2025 si passa nel 2026 a 15 milioni; il fondo per le persone con disabilità gravi e gravissime passa da 224 milioni del 2025, a 205; i trasferimenti ai comuni per studenti con disabilità passa da 9,5 milioni del 2025 a 7,5 milioni del 2026. Si aggiungono i tagli alla scuola, al Fondo per le Vittime delle Estorsioni e a quello per Vittime del Racket e altri.

Per il sindacato ci vuole un cambio di rotta

“Visti i bisogni che emergono dai territori – affermano Lucchesi e Gangemi – i servizi fondamentali per garantire i diritti delle persone con disabilità dovrebbero essere incrementati. Asacom, assistenza igienico personale a studenti con disabilità gravissima, competenza dell’assessorato alla Famiglia, e altri servizi, già insufficienti, saranno ulteriormente limitati. Auspichiamo un cambio di rotta – sottolineano Lucchesi e Gangemi –, invitando associazioni e famiglie a stare allerta per eventuali azioni di lotta in caso di mancate risposte”.

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