Dignità e diritti sono le parole che saranno al centro della giornata del 12 di dicembre, data scelta da Cgil e Uil per lo sciopero generale dell’intera giornata contro Jobs Act, legge di stabilità e per chiedere politiche industriali adeguate e lo sblocco dei contratti della pubblica amministrazione. A Perugia i sindacati – che stamattina hanno presentato la mobilitazione in una conferenza stampa tenuta presso la Camera del Lavoro di Perugia – hanno scelto un luogo altamente simbolico per la manifestazione che accompagnerà lo sciopero: la Perugina a San Sisto, azienda strategica per il territorio che sta attraversando un periodo di crisi e difficoltà, ma che è anche il fulcro dell’area industriale del capoluogo.

Dai cancelli della storica fabbrica di cioccolato partirà alle ore 9.30 un corteo che si muoverà intorno all’area commerciale  e industriale tra San Sisto e Sant’Andrea delle Fratte, per tornare poi al punto di partenza, dove sono previsti una serie di interventi di lavoratrici e lavoratori dei vari settori. “Saranno loro i veri protagonisti dell’iniziativa – hanno spiegato i segretari di Cgil e Uil in conferenza stampa – perché con lo sciopero del 12 dicembre vogliamo mandare un messaggio chiaro: è ascoltando il lavoro e le sue esigenze che si può fa ripartire il paese, l’Umbria e anche il nostro territorio provinciale”.

La manifestazione di Perugia sarà conclusa da Paolo Carcassi, segretario nazionale Uil, mentre ad aprire sarà Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbia, che stamattina, intervenendo alla conferenza stampa, ha sottolineato la forte contrarietà che viene dai luoghi di lavoro rispetto alle scelte sull’economia e sull’occupazione del governo Renzi. In particolare, Bravi ha criticato fortemente il Jobs Act, provvedimento “che ci riporta indietro di decenni” rispetto ai diritti acquisiti dai lavoratori, ma ha anche ricordato che al centro dello sciopero ci sarà la “vertenza Umbria”, con le sue oltre 165 crisi aziendali e i drammatici dati sull’occupazione che continuano inesorabilmente a peggiorare.

Un’allarme condiviso da Claudio Bendini, segretario generale della Uil dell’Umbria, che ha ricordato anche le promesse non mantenute dal governo, ad esempio sugli 80 euro da estendere ai pensionati e poi, la grande ingiustizia del contratto del pubblico impiego ancora bloccato dopo anni di attesa. 

Insomma, una giornata di “mobilitazione straordinaria a fronte di un’emergenza straordinaria”, ha concluso il segretario della Cgil dell’Umbria, Mario Bravi, “per riaffermare che il futuro dell’Umbria passa necessariamente dal rilancio dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dei servizi pubblici e di tutte quelle attività in grado di creare valore attraverso il lavoro”.