“Un epilogo preannunciato nelle parole di esponenti del centrodestra”. Lo afferma in una nota Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commentando le ultime decisioni del consiglio di amministrazione della Rai sulla par condicio. “Un rimpallo di responsabilità che lascerà le trasmissioni bloccate fino al voto delle regionali”, aggiunge.

Per Fammoni “la Rai non potrà svolgere il suo ruolo di servizio pubblico e sarà fortemente danneggiata negli asciolti a favore dell’emittenza privata, di cui il premier è il principale proprietario. Oltre che un tema di pluralismo e democrazia ecco come sempre prepotentemente rispuntare il conflitto di interessi”. Secondo il dirigente sindacale “il collegamento con l’inchiesta di Trani è proprio questo: ci si affanna a dire che i fatti sono penalmente irrilevanti ma così si conferma il dato politico nei fatti. E per questo che si vuole riprendere e approvare in tempi rapidissimi la legge sulle intercettazioni. A tutto questo - conclude Fammoni - deve essere opposta la più ferma opposizione da chiunque abbia a cuore il pluralismo e la libertà di informazione”.