Tre milioni e cinquecento mila ore di cassa integrazione richieste e autorizzate nel mese di aprile nelle Marche: 524 mila di cig ordinaria, 2 milioni di cassa straordinaria e 880mila ore di cassa in deroga. E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’Inps ed elaborati dall’Ires Cgil Marche .

Rispetto all’aprile 2013
le ore di cassa sono diminuite di oltre il 50%, per effetto delle consistenti riduzioni della cig ordinaria e in deroga. La cig straordinaria, invece, raddoppia nel 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013 con incrementi particolarmente importanti nel settore della meccanica (da 384mila a 1.509mila ore), della chimica (da 48mila a 184mila ore) e delle calzature (da 25mila a 61mila ore).

Nel primo quadrimestre 2014 sono stati richiesti ed autorizzati 17,4 milioni di ore di CIG. Complessivamente, rispetto al primo quadrimestre 2013, si confermano gli stessi livelli di richieste (-0,2%) ma occorre ricordare che il 2013 ha segnato un ricorso record alla cassa integrazione. Inoltre va evidenziato che le dinamiche delle varie componenti sono molto diversificate. Infatti, mentre la CIG ordinaria si riduce del 45,8% e quella in deroga rimane stabile (-1,0%), la CIG straordinaria aumenta del 66,3%: +9,6% nel comparto chimica (182mila ore nel primo quadrimestre 2014) e +37,9% nel calzaturiero (934mila ore nel primo quadrimestre 2014).

Secondo la Cgil regionale, però, “nonostante il calo della richiesta di cig restano ancora aperte criticità preoccupanti. In primo luogo la questione delle risorse per gli ammortizzatori in deroga: delle risorse previste nella Legge di Stabilità (1.600 milioni di euro), finora il Governo ha provveduto ad assegnare solo 400 milioni di euro (11,6 milioni per le Marche); risorse che tra l’altro sono servite per chiudere in parte l’anno 2013”.

Il sindacato stima
“con prudenza” che per il 2014 sono necessari almeno altri 34 milioni di euro per coprire il fabbisogno presunto fino a giugno.Per questo, come si legge in una nota, “é comunque urgente che il Governo provveda subito al finanziamento degli ammortizzatori in deroga, in mancanza dei quali, molte aziende in crisi si appresteranno a licenziare lasciando i lavoratori”.