“Circa 70mila rifugiati maliani vivono in condizioni difficili, nel cuore del deserto della Mauritania e con scarsissime speranze di far rapidamente ritorno alle proprie case a causa delle tensioni etniche nel nord del Mali”. L'Ong Medici Senza Frontiere lancia l'allarme su questa situazione drammatica nel suo dossier dal titolo 'Arenati nel deserto', in cui si chiede “con urgenza” alle organizzazioni umanitarie di incrementare gli aiuti per i migliaia di profughi del campo di Mbera, situato in una remota zona della Mauritania.

Secondo il rapporto, che si basa su oltre 100 testimonianze raccolte, “la situazione è migliorata nelle ultime settimane, ma è ancora estremamente precaria”. Attualmente, infatti, nonostante le altissime temperature del deserto, “i rifugiati ricevono solo 11 litri di acqua al giorno mentre i ricoveri e le strutture sanitarie sono ampiamente inadeguati”, tanto che le condizioni dei profughi “peggiorano dopo l'arrivo nel campo”.