Sul litorale romano, in una spiaggia pubblica confiscata alla malavita locale e riconsegnata ai cittadini, grazie all’impegno di Libera e Uisp Roma, nella serata del 3 settembre, un folto pubblico di giovani della Cgil ha ascoltato le riflessioni e le proposte di chi cerca di combattere le tante forme dell’illegalità. Un interessante dibattito - "Le giovani generazioni della legalità si organizzano" - organizzato nell’ambito della sesta edizione della festa dei giovani della Cgil.

Illegalità, un male diffuso in ogni ambito, infiltrazioni che si diramano per cercare di minare la stabilità e la regolarità della società: corruzione, evasione, riciclaggio, comportamenti scorretti mossi da interessi economici deviati. Nello spazio-simbolo di Ostia, si vuole parlare concretamente delle azioni avviate per combattere l’illegalità, delle difficoltà che s'incontrano sull’arduo percorso minato, delle tante resistenze sociali. Si raccontano storie, esempi di vita che possano, soprattutto in un contesto giovane, essere di stimolo e speranza per il futuro.

"La battaglia contro la legalità è anche una battaglia culturale – ha affermato nel suo intervento Maria Grazia Gabrielli, segreteria generale Filcams Cgil –. Dobbiamo aumentare e migliorare il livello di consapevolezza”. Se si parla di turismo, ad esempio, in Italia si parla di stagionalità che spesso è caratterizzata da lavoro precario, tipologie contrattuali non corrette e tante forme di lavoro grigio. Stagionalità, quindi non fa rima con legalità. Ma non solo. Le forme di lavoro irregolari sono forme di lavoro non tutelanti, e condizioni di lavoro pessime, spesso neanche comprese dagli stessi lavoratori. Bisogna, quindi, continuare a parlare di legalità per migliorare la nostra percezione: “È importante che la legalità diventi un fattore qualificante per il turismo, come in molti altri settori. Ed è importante anche migliorare la consapevolezza e la conoscenza dei propri diritti, per assicurare migliori condizioni di lavoro e di vita", ha aggiunto la dirigente Filcams.

Anche per questo, la Filcams, ogni anno, lancia una campagna contro il lavoro irregolare nel turismo. Nel 2015 “è iniziata una nuova stagione, quella dei diritti”, legata alla campagna più ampia #SiamoDoveSei anche d’estate: informare, sensibilizzare i lavoratori e fargli conoscere i loro diritti. “Il rischio – prosegue la leader della Cgil del terziario, commercio e turismo – è di accettare e normalizzare comportanti e situazioni devianti. Perciò, dobbiamo continuare a parlarne, per questo sono indispensabili le giovani generazioni, per diffondere un nuovo modo di pensare, una cultura della legalità”. Nel turismo, ma anche in altri settori come gli appalti. Combattere insieme per diffondere una cultura della legalità. regole, trasparenza, quindi, contro i preconcetti, contro chi preferisce mantenere il marcio e la sicurezza delle situazioni corrotte, contro chi sostiene una migliore produttività economica nell’illegalità.

Concetto ripreso anche da Gianna Fracassi, nel suo contributo al dibattito: “Non è vero che avere regole non consente avere profitto – ha commentato la segretaria confederale della Cgil – ma dobbiamo avere degli strumenti soprattutto legali e normativi forti di riferimento. Piccoli passi in avanti sono stati fatti - falso in bilancio e autoriciclaggio -, ma tanto è ancora da limare, correggere e aggiustare, affinchè le normative non vengano raggirate con semplici escamotage". Ma l’impegno confederale è anche nella contrattazione: “Stabilire condizioni contrattuali che contrastino l’illegalità, per avere risultati tangibili anche per le lavoratrici e i lavoratori”, ha aggiunto la dirigente sindacale.