"L’altissima adesione dei lavoratori allo sciopero di oggi dimostra la grande preoccupazione che hanno tutti i dipendenti della compagnia aerea. Venerdì riprenderà il confronto al ministero dello Sviluppo economico. Bisogna tenere alta l’attenzione e la pressione sull’azienda e sul governo". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "La crisi di Alitalia è innegabile - aggiunge il leader della Cgil - ma l’ennesimo piano che riduce attività e personale e, probabilmente, i ricavi non è la soluzione. È indispensabile che l’azienda prepari un piano industriale credibile e orientato allo sviluppo delle rotte e del traffico di lungo raggio".

"Compito del governo - conclude Camusso - deve essere quello di pungolare Alitalia a presentare un nuovo piano industriale e a raggiungere un’intesa che non sia basata su licenziamenti e taglio dei salari mettendo in campo tutta la sua autorevolezza e la sua capacità di convincimento".

L'adesione media allo stop è del 90%. Lo riferisce la Filt, in merito alla protesta "contro un piano industriale di soli tagli, contro la richiesta di oltre 2.000 esuberi e la riduzione dei salari del personale navigante tra il 20 e il 30%”. "Allo sciopero – sostiene la sigla dei trasporti Cgil – ha aderito l'80% del personale di terra, in particolare nei settori amministrativi e commerciali, nelle manutenzioni, nell'handling e nell'Information technology, che sono i comparti più colpiti da esuberi ed esternalizzazioni. Per il personale navigante, al netto delle cancellazioni preventive effettuate dalla compagnia e degli equipaggi comandati, lo stop è stato totale, del 100%".