"L’ultimo rapporto Istat sul 4° trimestre 2014 ha riaperto la ridda delle interpretazioni. Crediamo che occorra guardare i dati in maniera nuda e cruda". Lo afferma il segretario generale della Cgil Umbria, Mario Bravi. "L’Umbria - spiega - vede aumentare (nel confronto 4° trimestre 2013 e 4° trimestre 2014) la forza lavoro da 392 mila a 404 mila. Gli occupati da 351 a 355 mila i disoccupati da 42 a 49 mila. Ma il dato secondo noi più significativo che vede salire il tasso di disoccupazione dal 10,7 al 12,2%".

"E’ quasi certo, analizzando la tipologia degli avviamenti degli ultimi periodi, che i 4mila occupati in più siano da ricondurre a lavori temporanei e precari fatto che ci induce a sottolineare come, nel 7° anno di crisi, sia ancora assolutamente prematuro (lo afferma lo stesso Istat) considerare questi segnali come sintomo di una ripresa".

"Siamo anche convinti che il jobs act porterà ulteriori elementi di precarizzazione di cui l’Umbria non ha assolutamente bisogno visto che (dati IRES) su 100 mila avviamenti al lavoro nel 3° trimestre 2014 solo il 9% vede l’attivazione di contratti a tempo indeterminato. La crisi economica e sociale che attraversiamo è tutt’altro che conclusa, occorre per questo realizzare politiche di contrasto a tutti i livelli contro le logiche dell’austerità".

"Occorre rifinanziare gli ammortizzatori sociali - a suo avviso -, perché, come abbiamo ricordato al Presidente della Commissione Lavoro della Camera On. Cesare Damiano, è scandalosamente inaccettabile che da giugno 2014 13mila lavoratori umbri non abbiano ancora visto la copertura della Cassa in Deroga. Su questo tema proponiamo una giornata di mobilitazione da svolgersi insieme a CISL e UIL nella nostra regione".

"Così come vanno rifinanziati i contratti di solidarietà che nell’ultimo anno sono passati da 11 a 14. Per dare una risposta vera ad una crisi che continua e che colpisce duramente le condizioni sociali ed economiche della nostra regione bisogna costruire e realizzare un vero piano del lavoro, perché si esce da questa situazione solo creando lavoro stabile e di qualità", conclude.