Sembrava ci fosse ancora da aspettare, ma nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 aprile dopo una lunga trattativa notturna Cevital è giunta finalmente ad un accordo con i sindacati, dopo la brusca rottura degli accordi nel pomeriggio. Ammortizzatori sociali per tutti i dipendenti ex Lucchini che, con modalità e tempi ancora da chiarire, saranno comunque riassunti nella holding Cevital (quindi indifferentemente in siderurgia, agroalimentare o logistica) entro l'inizio del 2017.

La società algerina aveva già assicurato l'assunzione di 1860 dipendenti, restando ferma su questo numero ed escludendone circa 400. È stato questo il principale punto di rottura nelle passate trattative, culminate con l'interruzione del tavolo di discussione dopo appena mezz'ora di colloqui; ma poi l'azienda sembra averci ripensato e ha richiamato i sindacati nel tardo pomeriggio, giungendo all'accordo e impedendo che la trattativa si spostasse a livello nazionale, coinvolgendo anche il governo. L'impegno preso coinvolge adesso tutti e 2200 lavoratori, senza nessuna esclusione.

In pratica è stata salvata l'ipotesi che Fim, Fiom e Uilm avevano avanzato per salvare la tesi del "tutti dentro o niente accordo", che lascia comunque ancora nell'incertezza sul numero esatto dei lavoratori che, prevedibilmente dal primo giugno, saranno impiegati subito in fabbrica, mentre assicura che saranno effettivamente 1860 quelli che verranno subito riassunti direttamente da Cevital. Per quelli restanti, ai quali viene comunque garantita la riassunzione all'inizio del 2017, ci sarà cassa integrazione all'interno dell'amministrazione straordinaria Lucchini; questa sarà con ogni probabilità prorogata di un anno sino alla fine del 2016, momento in cui si aprirà la possibilità di essere impiegati nelle attività di bonifica necessarie per realizzare l'impianto agroalimentare nell'area della vecchia acciaieria.

Il verbale di riunione comunque deve ancora trasformarsi in un accordo vero e proprio, da firmare in tempi brevi in sede governativa. Cevital ha dichiarato che consegnerà il Piano industriale al ministero dello Sviluppo economico nel corso della prossima settimana o in quella successiva, sperando che chiarisca i dubbi e metta i punto i dettagli rimasti in sospeso dall'ultimo incontro al Mise. Subito dopo riprenderanno le trattative sulla contrattazione aziendale. Perché gli accordi stipulati con la passata gestione sono azzerati e mercoledì i rappresentanti della Cevital avevano annunciato l'intenzione dell'azienda di andare avanti esclusivamente col contratto nazionale. Una forzatura, secondo i sindacati, ottimisti però che dopo l'intesa di massima sugli organici anche su questo punto si possa aprire una trattativa e trovare punti d'incontro con la società di Issad Rebrab. Non pochi sono i dubbi e le illazioni sollevati da più parti sulle reali intenzioni della nuova gestione algerina, soprattutto sulla volontà di tornare a produrre acciaio a Piombino, in modo efficiente e competitivo sul mercato. Dubbi e illazioni nati proprio dalla poca chiarezza del piano industriale e dal prolungarsi delle trattative. Ma Cevital sembra fugare ogni dubbio, dimostrando la sua buona volontà.

La strada è ancora lunga e tutte le parti dovranno continuare a vigilare: adesso staremo a vedere cosa accadrà di qui alla fine di maggio, periodo in cui dovrebbe essere firmato l'accordo d'acquisto definitivo. “Con il verbale d’incontro tra sindacato e azienda per la vertenza Lucchini si è fatto un altro importante passo avanti che riduce le ansie di tanti lavoratori e di tante famiglie”, ha dichiarato Alessio Gramolati, segretario generale di Cgil Toscana. E aggiunge: “E’ il risultato di una vertenza e di una trattativa lunga e complessa che il sindacato sta portando avanti con responsabilità, in un clima di rispetto reciproco tra le parti ma anche con la giusta determinazione e fermezza. Questo risultato è la migliore risposta a coloro che in questi giorni hanno polemizzato con le lotte dei lavoratori: è grazie a queste che si raggiungono questi obiettivi. Tant’è che è proprio per una lotta che si festeggia, domani, il Primo Maggio. Buona Festa del lavoro a tutti”.