In prima pagina
I quotidiani, anche se con letture diverse, mettono in evidenza il passaggio del discorso di ieri del presidente del consiglio Mario Draghi sui ritardi delle Regioni, con la conseguente replica stizzita di alcuni governatori. “Regioni, l’affondo di Draghi” è il titolo di apertura del Corriere della Sera che rilancia una foto che sta facendo anche il giro del web di una infermiera che tutta bardata carezza un bimbo contagiato. “Vaccini, Draghi spinge la Ue: più contratti con Big Pharma”, è il titolo di Repubblica. Oggi il Consiglio europeo con Biden. Si punta ad ottenere materie prime e licenze per aumentare la produzione. Verso l’intesa con Bruxelles e Londra sulle forniture. In Italia l’ipotesi di mantenere le chiusure anche dopo Pasqua. “Caos Regioni, anziani trascurati”, è il titolo del Messaggero che cita il discorso di Draghi in Senato: “Inaccettabili differenze territoriali nell’immunizzazione e favoriti gruppi che hanno forza contrattuale”. Chiusure fino al 3 maggio, governo diviso. La Stampa: “Dosi nascoste, bufera su AstraZeneca”. Sui vaccini Draghi attacca le Regioni e denuncia: “Anziani trascurati”. Sul quotidiano torinese, ma anche su molti altri giornali il piano del commissario Figliuolo che prevede una vaccinazione ogni 10 minuti, sfruttando anche le ore serali. Molto chiaro il titolo della copertina del manifesto. “DisAstra”. Nel sommario la sintesi della giornata: Alla vigilia del Consiglio europeo di oggi scoppia il caso dei 29 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca stoccate nello stabilimento di Anagni. L’ispezione dei Nas e l’azienda smentiscono che fossero per il mercato extra-Ue. Bruxelles verso la stretta sull’export. A proposito della battaglia europea contro la pandemia rimbalza sui media la scelta della cancelliera Angela Merkel di fare una clamorosa autocritica sulle sue dichiarazioni dei giorni scorsi. Pensando al lockdown totale di Pasqua, ha ammesso la Merkel, ho sbagliato e me ne scuso con i cittadini tedeschi. Sulle prime pagine di oggi, nel giorno del Dantedì, l’omaggio al più grande poeta di tutti i tempi, Dante Alighieri. Il Corriere della Sera apre con una intervista al presidente Mattarella secondo il quale la coerenza di Dante dovrebbe essere un esempio anche per noi, a partire dai politici (vedi più avanti). E sul fronte della politica in primo piano l’incontro di ieri tra il nuovo segretario del Pd, Enrico Letta e l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. All’ordine del giorno l’alleanza strategica tra i Dem e i Cinque Stelle. Intanto papa Francesco, alla luce dei problemi finanziari del Vaticano, ha deciso di tagliare del 10 per cento gli stipendi di vescovi e cardinali.

I vaccini su Collettiva
Apertura dedicata alla lotta contro il Covid con una videointervista a Rosy Bindi a cura di Roberta Lisi e Ivana Marrone. Parlano anche il responsabile della Sanità della Cgil nazionale, Stefano Cecconi  e la presidente di Emergency Rossella Miccio 


Interviste e commenti
Tra le interviste di oggi, come abbiamo anticipato, da segnalare quella al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sul Corriere della Sera a proposito delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. “La coerenza di Dante sia un esempio per noi” a cura di Marzio Breda (a pagina 42). Per il presidente Mattarella la Divina Commedia ci interroga ancora oggi perché parla di noi. Sempre sul Corriere, a proposito di politici, parla il capogruppo uscente dei Dem al Senato, Marcucci a proposito della decisione del segretario Enrico Letta sulla scelta delle donne Pd come rappresentanti del partito in Parlamento: “Il metodo resta sbagliato, ma il valore simbolico c’è. Per questo ho detto sì” (intervista a cura di Maria Teresa Meli a pagina 15). Su Repubblica parla Maria Elena Boschi: “Serve un Pd non più subalterno e Italia Viva deve avere un candidato sindaco a Roma” (a pagina 10). Sempre su Repubblica la ex presidente della Camera, Laura Boldrini, è costretta a replicare alle polemiche di questi giorni sui suoi rapporti con le collaboratrici (Concetto Vecchio a pagina 13). Per quanto riguarda i temi economici e la pandemia da segnalare sul Corriere una intervista al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: “I ristori non bastano, allungare la moratoria sui debiti” (a pagina 33). A proposito delle politiche anticrisi su La Stampa parla il presidente dell’Abi, Associazione Banche Italiane, Antonio Patuelli: “Ora sconti fiscali per far ripartire gli investimenti (intervista di Alberto Quarati a pagina 19). Per quanto riguarda invece gli editoriali di oggi da segnalare quello di Antonio Polito sul Corriere della Sera: “Siamo il Paese delle categorie”, che spiega il pessimo trattamento riservato agli anziani nel caso delle vaccinazione, con il fatto che essi, gli anziani, non sono più lavoratori, non più imprenditori…  Sulla stessa linea e ancora più indignata di Polito, la sociologa Chiara Saraceno che scrive un commento su Repubblica (p.26) “Iinaccettabile che ogni regione vada per conto suo nel procedere con le vaccinazioni, senza neppure seguire criteri comuni. L'autonomia regionale nella sanità dovrebbe essere utilizzata per rendere maggiormente efficace il diritto alla salute e alle cure, tagliando su misura i servizi sanitari alle specificità demografiche, sociali e ambientali del contesto regionale. Invece sembra essere utilizzata solo per rispondere a interessi che poco o nulla hanno a che fare con questo obiettivo. Si è creata una difformità negli standard e nella stessa disponibilità di servizi sanitari da una regione all'altra che lede i diritti costituzionali sia all'uguaglianza sia alla salute. Se questo è intollerabile sempre, lo è tanto più ora, quando la pandemia mette a rischio molte vite umane e l'esigenza di farvi fronte ne mette a rischio altre per mancanza o ritardo nelle cure da parte di strutture concentrate sui pazienti Covid. Il caso delle vaccinazioni alla popolazione ultra-ottantenne o in condizioni di grande fragilità è insieme drammatico e emblematico. 

Economia, lavoro e sindacato

Cancellare il Codice Appalti? No alla legge della giungla
I sindacati delle costruzioni Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil intervengono sulla proposta dell’Antitrust di abolire il Codice degli Appalti in vista dell’arrivo delle risorse del Recovery Plan per eliminare qualsiasi laccio e lacciuolo: "Non siamo disponibili a destrutturazioni delle regole e delle tutele, come di fatto ha proposto ieri l'Antitrust", hanno dichiarato ieri i segretari generali dei tre sindacati. Il sindacato è il più interessato affinché si spendano presto e bene le risorse del Recovery Fund, creando più occupazione, con più qualità e più sicurezza, al servizio della coesione e della competitività del Paese. Ma non siamo disponibili a destrutturazioni delle regole e delle tutele, come di fatto ha proposto ieri l’Antitrust”. Così dichiarano in una nota i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, criticando quanto propone l’Antitrust che chiede una sospensione del Codice degli appalti per i prossimi tre anni e di riportare all’80-20% i lavori in house delle concessionarie autostradali. “Come ricordato da Cgil, Cisl e Uil anche nell’ultimo incontro con il Ministro Giovannini, con il decreto semplificazioni e con la legge 120/2020 del resto – continuano i sindacati - il Parlamento ha confermato l’impianto generale del Codice degli appalti pubblici (D.lgs. 50/2016), che costituisce il fronte più avanzato per la corretta esecuzione dell’opera, e si è concentrato su specifici interventi per accelerare le opere pubbliche, con deroghe mirate, interventi sulla responsabilità dei dirigenti e con paletti chiari e condivisi su rispetto dei contratti, salute e sicurezza, sub appalti, legalità, riconoscendo un ruolo importante ai sindacati, tanto da giungere a sottoscrivere le intese dell’11 dicembre e del 22 gennaio scorso”. Il comunicato completo sul sito di Collettiva: 

Nuove schiavitù: accordo antisfruttamento
Cgil, Cisl, Uil e Assodelivery hanno sottoscritto ieri alla presenza del Ministro del Lavoro, il Protocollo Quadro Sperimentale per la legalità, contro il caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel settore del food delivery (almeno 30 mila lavoratori) Per il sindacato si tratta di un risultato importante che rappresenta la conclusione di uno dei percorsi di confronto sui diritti e le tutele dei riders, aperto presso il Ministero del Lavoro. Il Protocollo ha l’obiettivo di porre fine alle dinamiche che vedono questi lavoratori coinvolti in sfruttamento e pratiche lavorative illegali, che ne intaccano i diritti fondamentali. Nel merito, il contenuto si snoda attorno a tre punti chiave: il primo riguarda l’impegno delle aziende aderenti ad Assodelivery ad adottare un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001, idoneo a prevenire comportamenti scorretti all’interno di un’azienda, e di un Codice Etico; il secondo punto assume l’impegno delle piattaforme a non ricorrere ad aziende terze, almeno fino a quando non verrà creato un apposito albo delle stesse piattaforme; l’ultimo punto, attiene alla costituzione di un Organismo di Garanzia il cui compito sarà di vigilare in posizione di terzietà sulle dinamiche lavorative dei riders e riportare eventuali specifiche segnalazioni alla Procura della Repubblica. Tale Organo lavorerà coordinandosi con il Tavolo di Governance e Monitoraggio, del quale fanno parte anche i rappresentanti dei lavoratori, oltre che le aziende. I dettagli sul sito della Cgil

Le pensioni possono attendere
Sul Sole 24 ore (p.5) Marco Rogari e Davide Colombo fanno il punto sulla richiesta dei sindacati di riaprire il tavolo di negoziato con il governo sulla riforma delle pensioni: “Quota 100, riforma verso il rinvio alla legge di Bilancio”. Mancano poco più di 8 mesi alla conclusione della sperimentazione triennale di Quota 100 e Il profilo dello scalone comincia ad essere sempre più nitido – scrivono Rogari e Colombo - Ma, nonostante l'incessante pressing del sindacati per l'immediata apertura di un tavolo con cui individuare le soluzioni flessibili più adatte ad evitare un ritorno secco alla versione integrale della legge Fomero, il governo ribadisce che, almeno per il momento, le pensioni non sono una priorità. “Mettere troppa carne al fuoco, rischia di bruciarla”, ha detto non più tardi di martedì il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ripetendo che la discussione sulla previdenza “non diventerà una priorità politica fino a che non sarà avviato il confronto sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro”. L'istruttoria sulle pensioni resta insomma congelata. E con il trascorrere delle settimane sembra diventare inevitabile un rinvio della questione del "dopo-Quota 100 all'autunno, in occasione della stesura della legge di bilancio, anche se un primo appuntamento con Cgil, Cisl e Uil potrebbe essere fissato all'inizio dell'estate.

Segnalazioni da Collettiva
La città del futuro. “Città sostenibili”: questo il titolo del convegno della Cgil nazionale, che è stato trasmesso ieri in diretta streaming su Collettiva, con gli interventi, tra gli altri, del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, la vicesegretaria generale Gianna Fracassi e la segretaria confederale Rossana Dettori. E’ intervenuta anche Cinzia Maiolini (Cgil - Ufficio Lavoro 4.0). L’iniziativa si è conclusa con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Antonio Decaro (presidente Anci), Enrico Giovannini (ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili) e Maurizio Landini (segretario generale Cgil). Per rivederla
Positivo ma non troppo. Per i sindacati che tutelano i precari, alcune novità e diverse criticità nel provvedimento varato dal governo, dalla proroga ai navigator alle estensioni ai somministrati, fino alle grandi esclusioni come quelle dei coordinati e continuativi ha luci e ombre, contiene qualche novità ma anche diverse criticità. È il giudizio dato al decreto Sostegno dai sindacati degli atipici e precari Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uiltemp Uil. Ne parla Patrizia Pallara, che ha intervistato il segretario del Nidil, Andrea Borghesi. Nella rubrica Buona Memoria oggi si parla del governo Tambroni che sparava sugli operai. 

Gli appuntamenti di oggi 
Ore 10,30. Politiche attive del lavoro quale elemento strategico a sostegno della “giusta occupazione di tutti” è l’iniziativa promosso per oggi dalla Cgil nazionale che si terrà online a partire dalle 10,30. Partecipano tra gli altri, la deputata Debora Serracchiani, Alessandra Nardini (Conferenza delle Regioni), Paola Nicastro (Anpal) e Tania Scacchetti, segretaria confederale nazionale della Cgil. Il dibattito sarà trasmesso in diretta streaming su Collettiva
Ore 14. Tavolo in videoconferenza dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con i sindacati sul funzionamento dei protocolli di sicurezza e sulla campagna vaccinale nei luoghi di lavoro. L’appuntamento è fissato per le 14. Partecipano il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e la segretaria confederale Rossana Dettori.

Tutta l’agenda
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti, vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale e l’agenda di Collettiva.it