Magistrati e magistrate, quelli che garantiscono legalità e giustizia, hanno deciso: lo sciopero generale proclamato dalla Cgil è anche il loro. Legalità e giustizia non sono solo all’interno dei confini nazionali, legalità è anche internazionale ed è proprio quella in continua violazione.

L’esecutivo nazionale di Magistratura Democratica si è riunito e ha deciso di aderire allo sciopero generale del 3 ottobre e di partecipare alle mobilitazioni in favore del popolo palestinese e di Gaza.

“Il diritto è una conquista dell’umanità che regola i conflitti e tutela gli individui e i popoli dalla sopraffazione del più forte e dalla violenza”, si legge nella nota di Md che aggiunge: “La forza del diritto si fonda sul rispetto delle regole poste dalla legge e, prime fra tutte, dalle Convenzioni internazionali e dalle Carte dei diritti fondamentali”. Questo è proprio uno dei punti alla base delle mobilitazioni che stanno attraversando le 100 città italiane, e dello sciopero generale, la continua e perseverata violazione del diritto internazionale nella più totale indifferenza delle diverse cancellerie a cominciare dal Governo italiano.

“Quando ogni regola e ogni principio risultano violati – aggiungono magistrati e magistrate di Md - è necessario alimentare le forme di resistenza umana e pacifica e manifestare il proprio dissenso”.

Ieri sera le navi della Sumud Flottila sono state fermate in acque internazionali, uomini in armi sono saliti e hanno arrestato pacifisti inermi con le mani alzate, in violazione del diritto internazionale. La manifestazione del dissenso è alimento della democrazia, la partecipazione di cittadini e cittadine “è libertà”, questo ricordano i giuristi di Magistratura democratica.

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