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Secondo l’Istituto Enciclopedia Treccani, “fiducia” è la parola più importante dell’anno, per la sua attualità e rilevanza sociale. Fiducia è stata la parola più cliccata sul portale, ed è senza dubbio una delle parole più belle del vocabolario. Allora siamo andati a vedere di chi e di cosa ci fidiamo di più noi italiani. Ma qui arriva l’amara sorpresa.
Italiani: il 42% teme la terza guerra mondiale
Secondo il 59° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, pubblicato nel mese di dicembre, otto italiani su dieci non si fidano della sanità e temono che in condizione di non autosufficienza non potrebbero contare su servizi sanitari e assistenziali adeguati. Il 72,3 per cento crede che in caso di eventi atmosferici estremi o catastrofi naturali gli aiuti finanziari dello Stato sarebbero insufficienti.
Mentre da un sondaggio di Euromedia Research pubblicato su La Stampa, emerge un dato allarmante: il 42,2 per cento degli italiani sente vivo il pericolo di giungere a una possibile terza guerra mondiale. Tra i più giovani questa paura coinvolge l’85,4 per cento del target.
Fiducia in Mattarella e ansia economica
L’Istat ci dice che la fiducia nelle istituzioni da parte degli italiani è ai minimi storici, Fatta eccezione per il presidente della Repubblica e per i Vigili del fuoco. Noi italiani siamo preda di un’ansia comune, soprattutto economica, che spinge i più giovani addirittura a non vedere soluzioni ai problemi dell’oggi, per cui tanto meglio non crearsene degli altri per domani.
I giovani non vogliono più figli
E infatti, il 20 per cento dei giovani tra i 18 e i 35 anni è sicuro: non avrà mai figli nella vita; mentre il 42 per cento non lo sa. Per il 79 per cento di questi è proprio il contesto lavorativo ed economico a non facilitare la scelta di procreare. A svelarlo è Il Sole 24 ore, sulla base di un’indagine affidata all’istituto demoscopico Noto Sondaggi, che rivela un panorama sconcertante.
La comparazione tra i giovani di Italia, Francia, Germania, Spagna e regno Unito rivela che gli italiani sono i meno motivati ad avere figli. Il tasso di natalità è sceso all’1,18 per cento e i nati fino ad agosto 2025 sono stati 229.731 (-5,4 per cento rispetto ai primi otto mesi del 2024).
Un augurio per il 2026: che fiducia sia l’inizio
Insomma, sì: “fiducia” è la parola più cliccata dell’anno. Ma forse perché andiamo a cercare di più proprio quello che abbiamo di meno? D’altronde non ci resta che fidarci, o ricominciare a farlo, se non vogliamo estinguerci. Buon 2026 dunque, e che fiducia sia la parola con cui iniziare.
























