Il probabile lockdown nei weekend, la vaccinazione del presidente Mattarella, la tensione tra la Ue e le aziende produttrici dei vaccini: questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (mercoledì 10 marzo).

“Italia chiusa nei weekend. Le valutazioni del Cts: oggi la decisione sulle misure. Aumentano ricoveri e malati in terapia intensiva. Johnson & Johnson: rispetteremo i tempi sulle dosi. Mattarella vaccinato a Roma” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Vaccini, beffa all’Europa. Johnson & Johnson annuncia: non garantita l’intera consegna del secondo trimestre. Bruxelles: non accettiamo riduzioni. Il governo: da aprile pronti 36,8 milioni di dosi. Gli esperti del Cts chiedono la stretta: weekend blindati come a Natale. I russi: ‘Sputnik prodotto in Italia’. La Lega esulta, gelo della Ue”.

“Battaglia sul lockdown di Pasqua. La richiesta del Cts al governo: blocco totale anche nei weekend. E Sputnik inizia a produrre in Brianza. Lega contraria alla zona rossa. Johnson & Johnson: meno fiale per l’Europa. Il fastidio di Draghi”, recita la Stampa, tema analogo per il Manifesto: “È di nuovo Natale. Chiusure nei fine settimana, zone rosse sopra i 250 casi su 100 mila abitanti e dati aggiornati, ma il parere del Comitato tecnico scientifico per mitigare i contagi, inascoltato da due mesi, deve fare i conti con le esigenze della Lega. Che in Lombardia ammette l’errore, l’ennesimo”.

Aperture differenti per gli altri quotidiani. Per il Messaggero c’è il tema della previdenza: “Statali, scivolo verso la pensione. Brunetta lancia la riforma per il ricambio nella Pa: incentivi all’uscita e sprint per i concorsi. Norme più garantiste su abuso d’ufficio e danno erariale. Sì alla polizza a tutela dei dirigenti”. Sul Fatto Quotidiano si parla dell’Inps: “Tridico scoprì i ladri, il Garante punisce lui. Furbastri del bonus Covid: 300 mila euro di multa all’Inps. Sette mesi dopo il caso dei 2 mila politici finti poveri, l’Authority sanziona l’Istituto: ‘Violò la privacy’. Così nessuno oserà più indagare sulle truffe e le evasioni”.

Il Giornale apre con “Casalino umilia il Pd: ‘Cancri da estirpare’. Dopo gli insulti delle Sardine, tocca agli ex portavoce di Conte. Letta verso la segreteria, una mossa anti-Renzi”, Libero con “Femminicidi, in Germania il doppio che in Italia. Nel Paese della Merkel 0,87 casi di violenza per 100 mila abitanti, da noi 0,43. Va peggio in tre quarti del Vecchio Continente. Ogni 3 giorni uccisa una tedesca”. Infine, il Sole 24 Ore: “Le Borse Usa brindano al piano Biden. Wall Street traina i listini dopo il varo di stimoli da 1.900 miliardi di dollari. L’Ocse migliora le stime di crescita globale al 5,6% ma taglia il dato sull’Italia”.

Le interviste
“Ero incinta e la mia squadra mi ha trattata da traditrice”: questo il titolo dell’intervista alla pallavolista Lara Lugli, apparsa oggi su Repubblica. Nel marzo 2019 l’atleta scopre di aspettare un bambino: “Lo comunico alla società, e loro, come sempre accade in questi casi, interrompono il contratto. È la prassi, per noi di Serie B1 ma anche per le categorie superiori. Siamo dilettanti e non abbiamo tutele, nessuno strumento giuridico in mano. Se annunci di aspettare un bambino, un minuto dopo c'è la rescissione”. In aprile perde il bambino, poi Lugli chiede “l'ultima mensilità, quella di febbraio, il mese precedente alla scoperta della mia gravidanza, in cui avevo regolarmente giocato e mi ero sempre allenata. Là scatta la loro risposta. Una citazione in opposizione alla mia ingiunzione di pagamento. Con frasi impressionanti per crudezza e arretratezza”.

La Volley Pordenone la accusa di aver “mentito” sulla sua intenzione di avere figli: “La gravidanza non è stata cercata, ma anche se lo fosse stata, ciò non avrebbe fatto alcuna differenza. È incredibile che nel 2021 essere incinta debba essere considerata come una mancanza di professionalità, criminalizzata come l'assunzione di cocaina e la conseguente positività a un controllo antidoping. È incredibile che una donna venga umiliata in questo modo e anche i suoi dolori e dettagli molto privati della sua vicenda personale vengano usati. II tutto per 2.500 euro”. Le hanno anche scritto: ‘Dopo l'aborto sarebbe potuta tornare in campo, allenarsi e andare almeno in panchina’. Lara Lugli così conclude: “È una frase di un'ineleganza mostruosa. Ho provato vergogna, tristezza. E poi, ora, qualche giorno dopo la richiesta di danni, ho deciso di pubblicare la mia storia”.

Lo sviluppo di una “economia della vita” è il tema affrontato, sulle colonne di Avvenire, dall’economista francese Jacques Attali. “Occorre sviluppare a marce forzate un'economia della vita, ovvero un'economia fondata su settori prioritari come la sanità, l'educazione, l'igiene, l'alimentazione, l'agricoltura, il digitale, la distribuzione, la democrazia, la sicurezza, le energie pulite, l'acqua, il credito, le assicurazioni”, spiega il presidente della Fondazione Positive Planet (che attiva progetti di microcredito in tutto il mondo): “Per i cittadini, si tratterebbe di una società non più orientata verso quei consumi futili che caratterizzano ciò che chiamo l'economia della distruzione”.

Il Recovery plan “non dovrebbe mirare alla sopravvivenza di settori moribondi, ma al contrario incitarli a riorientarsi verso l'economia della vita (…) l'industria automobilistica, ad esempio, è in gran parte chiamata a riconvertirsi a marce forzate per produrre apparecchi sanitari e altri strumenti dell'economia della vita”. Per l’economista, l'etica può divenire la chiave per riaprire un futuro sostenibile. “L'economia deve integrare il principio dell'altruismo interessato. Essere altruisti è pure nel nostro interesse”, conclude Attali: “La nostra razionalità troverà in quest'etica dell'altruismo, anche verso le generazioni future, gli strumenti che ci permetteranno di sopravvivere. L'etica è oggi una condizione di sopravvivenza, dunque una scelta razionale”.

Gli editoriali
“Accelerare la confisca dei beni mafiosi”: questa la richiesta dell’ex magistrato Giancarlo Caselli, in un intervento sulla Stampa, in occasione dei 25 anni della legge 109/96, sulla destinazione a finalità socialmente utili dei beni confiscati ai mafiosi. “La legge è stata l'equivalente del passaggio dalla locomotiva a vapore a quella elettrica”, spiega l’ex procuratore generale: “Nel senso che al fatto positivo di togliere ai mafiosi beni sporchi di sangue, sì è aggiunto quello di renderli capaci di produrre ‘utili sociali’, cioè vantaggi per la collettività cui quei beni erano stati rapinati”. Caselli, però, rileva alcune criticità, a partire dai “tempi eccessivamente lunghi per dare effettività alle confische e alla loro destinazione. Tanto lunghi da determinare vere e proprie situazioni di abbandono e deperimento dei beni”.

Di qui la necessità di “risorse finanziarie ingenti per far ripartire ciò che non deve restare fermo troppo a lungo”. L'Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati (Anbsc) ha “un sito costantemente aggiornato che però ‘fatica’ a svolgere i compiti di gestione dei beni presi in carico. Di nuovo un problema di risorse, finanziarie e professionali”. Infine, sottolinea Castelli, c'è anche un problema a monte. “Alla realizzazione delle finalità previste dal legislatore per i beni confiscati, da tempo sono destinate importanti risorse finanziarie europee e nazionali messe a disposizione delle Regioni”, conclude l’ex magistrato: “A tutt'oggi però solo alcune si sono date gli strumenti normativi e operativi necessari. Senza tacere di quei Comuni, al Nord e al Sud, che resistono strenuamente alla prospettiva di prendersi in carico un immobile confiscato”.

La Cgil
L’apertura di Collettiva è il longform “Milano Agile”: un viaggio tra istituzioni, sindacato e lavoratori pubblici e privati che spiegano, ciascuno dal proprio punto di vista, come si svolge un giorno di ordinario smart working nel capoluogo lombardo. Nel longform trovano spazio i video con le interviste al segretario della Cgil milanese Massimo Bonini e al dirigente della Fp Cgil milanese Vito Romito, cui si aggiungono la testimonianza della lavoratrice bancaria Chiara Caliano di Sesto San Giovanni e il podcast dell’intervista all’assessora alle Politiche del lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani.

Da segnalare la solidarietà della Cgil alla pallavolista Lara Lugli, citata per danni dalla società sportiva di appartenenza per non aver comunicato l’intenzione di avere una gravidanza; l’accordo alla casa farmaceutica Bayer per l’eliminazione del “cartellino” e del controllo sull’orario di lavoro; la denuncia della Cgil Bergamo riguardo il ricorso da parte delle aziende alla cassa integrazione Covid senza avvisare i dipendenti, continuando quindi a farli lavorare; lo streaming del seminario “R-Innovare l’@ssistenza sociosanitaria” organizzato dalla Fp Cgil; il video della protesta dei lavoratori della Blutec di Termini Imerese (Palermo); l’approvazione dei delegati di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.