Camici bianchi, cartelli e bandiere. Nessun farmaco oggi (martedì 1° luglio) in mano alle farmaciste e ai farmacisti che in tutta Italia hanno deciso di fermarsi con uno sciopero di quattro ore per protestare contro la posizione di Federfarma che propone “un aumento salariale complessivo di 120 euro per i prossimi tre anni”. Una proposta che i sindacati hanno definito “inadeguata e irricevibile”.
“Le ragioni della mobilitazione sono quelle classiche: siamo di fronte a una controparte che non vuole riconoscere un aumento salariale adeguato a questi lavoratori e lavoratrici che svolgono un servizio pubblico essenziale”, spiega il segretario nazionale Filcams Cgil Marco Beretta.
La protesta a Roma
“È la prima volta nella storia che a Roma e nel Lazio le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie private scioperano”, commenta il segretario generale Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola, presente al presidio davanti alla sede nazionale di Federfarma, a San Giovanni: “L’adesione è straordinaria, sicuramente darà forza alla mobilitazione nel resto del Paese”.
Uno sciopero unitario, con cui lavoratori e lavoratrici “chiedono salari adeguati e rispetto. Lo chiedono per la loro formazione, la loro professionalità, la loro essenzialità: noi non dimentichiamo il loro lavoro, né il loro sacrificio durante la pandemia nel garantire la salute pubblica e salvare vite umane”.
Il segretario generale Cgil Roma e Lazio così conclude: “Federfarma si sieda al tavolo, ascolti le loro ragioni e riconosca i giusti aumenti salariali. Oggi scriveremo alla Regione Lazio e al Comune di Roma per agire affinché sostengano le nostre strutture di categoria, agevolando la riapertura delle trattative. Non ci fermeremo, non li lasceremo soli. Il contratto ci spetta”.